La Nuova Sardegna

Alghero

Finanziere di 46 anni morì d’infarto, il giudice assolve 3 medici

Nadia Cossu
Finanziere di 46 anni morì d’infarto, il giudice assolve 3 medici

Alghero, il maresciallo Giovanni Gemelli era deceduto nel 2011 all’ospedale Civile

10 novembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Una consulenza tecnica disposta dal giudice Giancosimo Mura ha dissolto gli ultimi dubbi sulla responsabilità di tre medici che erano finiti a processo per omicidio colposo dopo la morte – avvenuta nel 2011 – di un finanziere di 46 anni stroncato da un infarto nell’ospedale civile di Alghero. La perizia eseguita dal cardiologo Gavino Casu e dal medico legale Antonio Nieddu ha infatti escluso un nesso di causalità tra la condotta dei medici e la morte del maresciallo che prestava servizio in Procura, a Sassari. E al termine del processo il giudice ha assolto gli imputati.

Nel 2013 erano stati rinviati a giudizio Pietro Ventroni, 66 anni, all’epoca medico di base a Olmedo, difeso dall’avvocato Gabriele Satta: fu lui la mattina dell’11 agosto del 2011 a visitare per primo il sottufficiale della guardia di finanza nell’ambulatorio di Olmedo in cui Giovanni Gemelli si recò con la moglie. Imputate anche Maria Rossana Merella, 55 anni, medico del pronto soccorso di Alghero, originaria di Carbonia, assistita dall’avvocato Emanuele Contini, e il medico del servizio Cardiologia dell’ospedale civile, Luisa Pais, sassarese di 51 anni, assistita dall’avvocato Franco Luigi Satta.

Quella mattina di agosto di sette anni fa il maresciallo Gemelli era stato svegliato, nella sua casa di Olmedo, da un forte stato d’ansia, accompagnato da una strana nausea, che gli induceva conati. A questo si era aggiunta la pressione alta e così il finanziere, in servizio da pochi mesi negli uffici della Procura della Repubblica di Sassari, si era precipitato, insieme alla moglie, da un medico di base a Olmedo. Pietro Ventroni gli aveva diagnosticato uno stato ansioso e prescritto una terapia gastroprotettrice. Il maresciallo però non si era ripreso. Con il passare del tempo, al forte dolore allo stomaco era seguito anche il vomito. Tra l’ora di pranzo e il primo pomeriggio, la moglie lo portò al pronto soccorso dell’ospedale civile di Alghero. Gemelli non arrivò al giorno successivo: la sera stessa il suo cuore si fermò.

Durante il processo, il medico legale Salvatore Lorenzoni, citato come teste, aveva spiegato che a causare il decesso di Gemelli «fu uno scompenso cardiaco acuto su base ischemica». L’inchiesta era nata dalla denuncia della moglie, che dopo la morte del marito aveva presentato un esposto in Procura e si era costituita parte civile con l’avvocato Nicola Lucchi. E si era costituita anche la sorella del finanziere con l’avvocato Gianmario Fois.

Ma è stata la perizia disposta dal giudice a stabilire che i tre medici quel giorno seguirono il protocollo e nessuna colpa poteva quindi essere loro attribuita. Lo stesso pubblico ministero Paolo Piras ha chiesto l’assoluzione degli imputati.

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative