Il sindaco di Alghero scrive al premier: "Il decreto sicurezza crea problemi"
Mario Bruno a Giuseppe Conte: "Sospendete gli effetti del Dl per non bloccare i percorsi di accoglienza già avviati"
ALGHERO. Sospendere gli effetti del Decreto sicurezza per non bloccare i percorsi di accoglienza e inclusione già attivati, non alimentare nuove tensioni sociali e non mettere a rischio i posti di lavoro dei tanti professionisti che lavorano nel settore con progetti già avviati. Lo chiede il sindaco di Alghero, Mario Bruno, con una lettera inviata al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.
«L'applicazione del Decreto Sicurezza rischia di generare effetti e ricadute decisamente negative sulle nostre città, soprattutto in quelle in cui si è costruito un virtuoso percorso di accoglienza, che è oggi modello interculturale di integrazione», ha scritto Mario Bruno nella missiva indirizzata a Palazzo Chigi.
«Insieme ad Alghero, ne sono un esempio brillante tante altre realtà della Sardegna e dell'Italia, che hanno investito nell'inclusione sociale attraverso progetti innovativi come lo Sprar e oggi rischiano un incomprensibile stop, minando così i territori in termini economici, sociali e perfino di sicurezza», continua il sindaco.
«Gli stessi progetti attivi nelle città rischiano un pericoloso ridimensionamento a causa del mancato invio di beneficiari, con la conseguente revoca dei bandi e delle gare di aggiudicazione dei servizi per il prossimo 2019 - osserva Bruno - Per questo Le chiedo di sospendere gli effetti dell'applicazione del Decreto in questione, rimandando ogni decisione a un confronto serrato e dovuto con le città italiane, con i sindaci che vivono la prossimità con i problemi e le persone. La richiesta, maturata con tanti altri sindaci e all'interno di numerosi Consigli comunali di diverse Regioni e territori, tiene conto del clima d'intolleranza che viene giorno dopo giorno ad alimentarsi nel Paese, nella speranza che si costruiscano vere e concrete possibilità di dialogo e crescita tra persone, popoli e culture diverse»