La Nuova Sardegna

Alghero

«Monte Carru, incubo infinito»

di Gian Mario Sias ; w

I residenti scrivono al sindaco: «Senza fogne e acqua, non ci dimentichi come tutti gli altri»

30 dicembre 2018
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ALGHERO. Avevano investito pesantemente per acquistare la casa in una nuova area residenziale di gran lusso, alle porte della città. Sono incappati in mille traversie di cui non hanno alcuna colpa, tra fallimenti, contenziosi, aste e altri problemi di cui sono solo vittime. Hanno dovuto rimettere mano al portafogli e ricomprare le loro case per non rinunciare a quel sogno. Ma si preparano per l’ennesima volta ad accogliere un nuovo anno nell’incertezza più assoluta e nei disagi quotidiani. Al punto che stavolta, anziché scrivere a Babbo Natale, hanno deciso di inviare la propria missiva al sindaco di Alghero, Mario Bruno. Per ricordargli che esistono, per invitarlo a fare qualcosa e per sottolineargli un concetto semplice semplice. «Non siamo cittadini di serie B».

Gli abitanti di Monte Carru, la bellissima lottizzazione a due passi dall’agglomerato urbano, sulla collina che custodisce i resti di antiche civiltà e che sovrasta il Golfo di Capo Caccia, tornano alla carica. «La nostra situazione quotidiana è sempre più complicata – scrivono a Mario Bruno – con i risparmi del nostro lavoro abbiamo acquistato queste case per vivere con i nostri cari, ma da quel momento in poi per noi è iniziato un calvario». Come ricordano al sindaco, sono stati «anni e anni difficili, in cui nessuno è stato capace di trovare un soluzione e i cui danni maggiori li abbiamo pagati sempre noi e i nostri figli». Addirittura, «alcuni di noi hanno dovuto riacquistare dalla procedura fallimentare la casa già di loro proprietà – spiegano – ma a parte questo, ormai da anni viviamo qui senza poter conseguire la certificazione di agibilità, non possiamo utilizzare un sistema fognario, peraltro già esistente, e di conseguenza non possiamo avere una regolare fornitura di acqua corrente potabile».

Come a loro avviso si può facilmente immaginare, «tutto questo ci costringere a vivere in condizioni davvero precarie». Nella lettera firmata da chi veramente abita a Monte Carru e non intende rinunciare a quel sogno realizzato col sudore della fronte, gli autori dicono a Bruno che «sappiamo bene che lei e la sua amministrazione conoscono il problema e sanno come affrontarlo, ma noi viviamo questi mesi con ancora maggiore preoccupazione». A non farli dormire la notte, per citare le loro stesse parole, «è la difficoltà del futuro prossimo, la mancanza di certezza». Ora la speranza è stata riaccesa da un importante e solido investitore che ultimamente ha comprato il grosso delle abitazioni rimaste invendute. «Si è aggiudicato l’acquisto di una considerevole parte del resto del complesso residenziale e turistico e si è fattivamente schierato al nostro fianco – riferiscono – ora ci auguriamo che questo possa diventare finalmente il momento per la risoluzione definitiva del nostro problema abitativo». A pochi mesi dalla fine del mandato amministrativo, la richiesta è una e una sola. «Facciamo a lei, all’assessore Alessandro Balzani, e agli uffici un pubblico appello – scrivono – troviamo tutti insieme una soluzione che permetta alle nostra famiglie di vivere serenamente dentro casa propria. Nessuna amministrazione è riuscita, forse per mancanza di volontà, a risolvere la “questione Monte Carru”, a lei la possibilità di dimostrare di essere migliore degli altri».

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