La Nuova Sardegna

Alghero

L’Arst finisce sotto accusa per il trasporto urbano

di Gian Mario Sias
L’Arst finisce sotto accusa per il trasporto urbano

Cittadini impietosi con l’azienda per le lunghe attese e la mancanza di pensiline «Con questi disservizi Alghero non può essere una città turistica ecosostenibile»

24 ottobre 2019
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ALGHERO. Dopo le lamentele e le proteste dei pendolari per la gestione dei collegamenti tra Alghero, Olmedo e Sassari, ora puntano il dito contro l’Arst anche i comuni cittadini. A finire sul banco degli imputati sono i disservizi e le disfunzioni riscontrate nel trasporto pubblico locale. Incoraggiati dalle proteste rivolte alla società regionale che si occupa di trasporto pubblico, un gruppo di abituali fruitori dei mezzi pubblici ha deciso di alzare la voce. «Tempi di attesa incerti e infiniti, esposizione a qualsiasi agente climatico, percorrenze lunghissime e disagevoli lungo strade sconnesse e mancanza di percorsi preferenziali rendono la fruizione dei mezzi pubblici praticamente impossibile», sostengono gli autori della protesta. «Alghero città turistica? Uno slogan», denunciano. «Alghero città della mobilità sostenibile, eco e avviata alla graduale riduzione dell’utilizzo di auto private? Una chimera», rincarano. «A Sassari, senza andare troppo lontano, nelle fermate ci sono le paline informative elettroniche», premette un utente. «Questo consente di sapere se un autobus sta per passare o se, magari, nel frattempo intanto è possibile sbrigare qualche commissione o trascorrere il tempo utilmente, anziché restare lì per chissà quanto», aggiunge. Anche perché «chi attende i mezzi è costretto a farlo sotto il sole o sotto le intemperie – racconta un’altra fruitrice abituale dei bus algheresi – perché nelle fermate non ci sono pensiline e si è esposti al caldo, al freddo o ad altri agenti atmosferici». Come se non bastasse, «le attese quasi mai sono brevi, i mezzi sono costretti a fare i conti con condizioni di traffico davvero incredibili e a noi tocca attendere anche tre quarti d’ora», è la lamentela ricorrente.

Una donna che dopo aver vissuto altrove per motivi di lavoro ha scelto di tornare a vivere ad Alghero è incredula. «Mi sembra di essere tornata indietro di trent’anni, è sconcertante, soprattutto per una città che ha grandi velleità turistiche e che tiene alla sua fama di località accogliente». Il suo dito è puntato anche contro l’amministrazione comunale. «Ho utilizzato l’app Municipium per fare una segnalazione – racconta – ma mi è stato risposto che il trasporto pubblico locale di Alghero non dipende dal Comune». Assurdo, almeno per lei. «Come se un sindaco o un’amministrazione non potessero esigere un servizio più adeguato dalla società che lo gestisce», è la laconica considerazione. Ma le lamentele nei confronti di Porta Terra non finiscono qui. «Io non guido, perciò prendo i mezzi oppure vado a piedi, ma anche questa è un’impresa incredibile», rivela. «Marciapiedi sconnessi, buche nell’asfalto, deiezioni canine, blatte e altri insetti – conclude – rendono impossibile la vita di chi vuole girare a piedi o è costretto, a iniziare dai disabili o dagli anziani».

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