La Nuova Sardegna

Alghero

«La peggiore stagione degli ultimi quattro anni»

di Gian Mario Sias
«La peggiore stagione degli ultimi quattro anni»

Turismo alberghiero, in calo le presenze nonostante la diminuzione dei prezzi Visconti (Confcommercio): «I costi nei trasporti aggravano il budget per le vacanze»

01 novembre 2019
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ALGHERO. Da maggio a settembre i turisti nel Nord Ovest Sardegna sono diminuiti del 3.5% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Lo dicono i dati rilevati dal Centro studi di Confcommercio Nord Sardegna su un campione di 35 strutture prese a campione sulle 95 complessivamente iscritte alla principale associazione di categoria e sulle 110 che operano nel territorio. In tutto sono stati censiti quasi 705mila posti letto, che hanno generato 51mila arrivi e 146 e 500 presenze dall’Italia più 77mila e 379 arrivi e 298mila e 412 presenze dall’estero. Mediamente i turisti italiano hanno soggiornato nel Nord Sardegna per quasi tre giorni, quelli stranieri per quasi quattro. Il mercato italiano resta il principale mercato di riferimento, seguito da Francia, Germania e Spagna. Dati alla mano, non è certo una stagione indimenticabile per gli operatori della ricettività alberghiera, che rappresentano uno dei principali termometri dell’andamento di tutta la filiera turistica. Anzi, l’indice di occupazione medio – dato dal rapporto tra le presenze del campione e il totale dei posti letto disponibili del campione – ha subito un arretramento, passando dal 66.64% del periodo maggio-settembre 2018 al 63.16% dello stesso periodo dell’anno in corso. Tanto per essere precisi, secondo i numeri quella che si sta chiudendo è la peggior stagione degli ultimi quattro anni. Come sempre, c’è una sostanziale differenza tra Alghero e il resto del territorio. Quello della Riviera del corallo è sostanzialmente un dato di tenuta, anche se c’è poco da festeggiare: i posti letto messi sotto osservazione nel periodo in analisi sono stati 425mila e 853, che hanno generato 24mila e 532 arrivi e 81mila e 949 presenze dall’Italia più 75mila e 385 arrivi per 217mila e 967 presenze dall’estero. L’indice di occupazione degli alberghi algheresi è passato dal 71.78% del 2018 al 70.43% di quest’anno. Niente di grave, statisticamente parlando, ma forse è il caso di approfondire anche al di là dei numeri quel che è successo. Nel resto del territorio sono stati analizzati 275mila e 123 posti letto, registrando 26mila e 294 arrivi per 64mila e 374 presenze dall’Italia più 26mila e 337 arrivi e 80mila e 250 presenze dall’estero. L’indice di occupazione è precipitato dal 59.07% dell’estate 2018 al 52.57% dell’estate 2019. «Il calo degli ultimi quattro anni preoccupa», ammette Stefano Visconti, presidente provinciale di Federalberghi Confcommercio. Tra l’altro «per avvicinarci ai livelli di riempimento dell’anno scorso abbiamo fatto leva sul prezzo, diminuendo i ricavi aziendali», rivela. Il mercato instabile, la riapertura di mete come il Nord Africa e l’ascesa di altre ha inciso, ma «l’accessibilità dell’isola – denuncia – aggrava troppo il budget per le vacanze».

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