La Nuova Sardegna

Alghero

Sequestro con pestaggio, due arresti

di Gian Mario Sias
Sequestro con pestaggio, due arresti

Giovane denuncia due coetanei: «Ero debitore di 300 euro per la marijuana, portato in campagna e massacrato di botte»

03 novembre 2019
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ALGHERO. Sequestrato, pestato e minacciato di morte per 300 euro. È successo ad Alghero, a un giovane che doveva quei soldi a due coetanei da cui aveva acquistato della marijuana. I suoi pusher l’hanno caricato in auto, l’hanno portato in aperta campagna, l’hanno massacrato di botte e l’hanno lasciato lì, in terra, sanguinante e dolorante. Avantieri i due autori dell’aggressione sono stati arrestati. I loro nomi non sono stati resi noti ma si sa che uno ha 26 anni ed è finito ai domiciliari, mentre per l’altro, di un anno più piccolo, si sono aperte le porte del carcere di Bancali, a Sassari.

L’accusa per entrambi è di sequestro di persona aggravata in concorso, tentata estorsione e lesioni. L’ordinanza della misura di custodia cautelare emessa dal gip di Sassari su richiesta della Procura della Repubblica gli è stata notificata dai carabinieri della compagnia di Alghero che, coordinati dal comandante Pietro Barrel, hanno svolto le indagini.

A mettere in moto gli uomini del nucleo operativo e radiomobile era stata la vittima. Qualche giorno fa il giovane si è presentato alla caserma di via don Minzoni con ancora in faccia e nel corpo i segni dei colpi presi. Ha ammesso di fare uso di marijuana, ha riconosciuto di avere un debito nei confronti dei suoi fornitori e ha detto di conoscere gli autori del pestaggio, dando tutti gli elementi utili per far partire la caccia ai due, che i carabinieri hanno identificato e denunciato poco dopo.

Visti gli elementi raccolti nel corso delle indagini lampo, il sostituto procuratore Lara Senatore ne ha chiesto l’arresto e il gip Carmela Rita Serra ha accolto la sua richiesta, distinguendo però le due posizioni: nella sua denuncia, il giovane sequestrato e picchiato selvaggiamente per poche centinaia di euro ha spiegato che in realtà ad aggredirlo fisicamente è stato solo il 25enne, mentre il 26enne ha solo assistito, senza muovere un dito, rendendosi così complice anche di quel reato dopo aver comunque partecipato attivamente al sequestro.

Il regolamento dei conti risale allo scorso venerdì 25 ottobre. I due contattano il conoscente, lo incrociano per strada e lo invitano a fare un giro in auto con loro. Lui si fida, in fondo li conosce, e accetta. Una volta partita, la macchina si dirige verso le campagne di Punta Moro. Superato il passaggio a livello, la corsa finisce in una stradina dove il ragazzo viene strattonato per la maglietta che indossa, tirato fuori dal veicolo in malo modo e picchiato. Finisce a terra, ma continua a subire calci e pugni finché il più grande dei suoi creditori non invita l’altro a smetterla e lasciarlo lì. Ma prima di andarsene i due lo minacciano: quei soldi o la morte. Dolorante e terrorizzato, il giovane riesce a rientrare in qualche modo nel centro abitato e col passare delle ore trova il coraggio di denunciare quello che ha subito, anche se questo comporta l’ammissione dell’uso di marijuana.

Dopo la sua denuncia scattano le indagini. Uno dei due cerca di far perdere le proprie tracce, ma i carabinieri della stazione di Villanova Monteleone lo intercettano nel territorio di loro competenza. Gli accertamenti si completano con la perquisizione nell’abitazione di uno dei due arrestati, dove è stata trovata e sequestrata altra marijuana pronta per lo spaccio.

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