La Nuova Sardegna

Alghero

Aeroporto, il master plan decolla

di Gian Mario Sias

Il “progetto 2030” da 13 milioni arriva all’Enac che fa partire la procedura di impatto ambientale

20 novembre 2019
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ALGHERO. Come, non è ancora dato saperlo: i vertici di Sogeaal hanno scelto di tenere un profilo basso, bassissimo, e distillano informazioni sui piani di crescita del traffico aeroportuale con parsimonia farmaceutica. Ma le carte, per niente reclamizzate ma pur sempre pubbliche, confermano che qualcosa si muove e che l’obiettivo resta: arrivare a oltre due milioni di passeggeri all’anno.

Lo dice il fatto che il Master Plan elaborato dalla società di gestione dell’aeroporto internazionale “Riviera del corallo” continua a muovere i suoi passi. Di recente l’Enac ha pubblicato la comunicazione di avvio della procedura di Valutazione d’impatto ambientale del progetto. Nelle intenzioni, il Master Plan è destinato entro il 2030 a dotare lo scalo di Nuraghe Biancu di tutte le condizioni necessarie per sopportare un traffico nettamente superiore a quello attuale, su cui il territorio ha chiesto garanzie anche di recente, spingendosi a domandare al management un confronto alla luce del sole per capire quali siano le intenzioni.

Nella comunicazione firmata dal direttore centrale di vigilanza tecnica dell’Ente nazionale di aviazione civile, Roberto Vergari, si annuncia che il 14 ottobre scorso è stata presentata al Ministero dell’Ambiente l’istanza per l’avvio della procedura di Via e si fissa al 20 dicembre prossimo il termine ultimo per la presentazione di eventuali osservazioni. Il “Master Plan 2030” di Sogeaal prevede un investimento da oltre 13milioni di euro per un restyling totale. Il piano approvato dall’Enac due anni fa «nasce dal necessario adeguamento alle previsioni di traffico per gli anni futuri», scriveva il management dell’epoca sui tabulati consegnati agli enti competenti. Alcuni passaggi lasciano intuire quale possa essere la strategia su cui Sogeaal lavora in silenzio.

«Il gestore, anche in virtù della crescente consapevolizzazione del mercato rispetto all’esistenza della “destinazione Sardegna”, ha inteso rimodulare la strategia di sviluppo del traffico seguendo una logica di implementazione e sostenibilità duratura». Non solo. «Il supporto di un socio privato fortemente strutturato nel settore qual è certamente il Fondo F2i permette di ipotizzare concreti e perseguibili ragionamenti di sistema sia nell’ambito dei collegamenti domestici che per quelli internazionali – recita il documento – senza dimenticare la concreta volontà della Regione Sardegna di riaccendere le politiche di incentivazione». Le tappe di potenziamento dello scalo aeroportuale prevedono la realizzazione di interventi nel breve termine, nel medio termine e nel lungo termine. Gli interventi di breve termine, ritenuti prioritari riguardano l’ampliamento e la riconfigurazione della viabilità aeroportuale, la realizzazione del collegamento intermedio e la realizzazione della nuova sala arrivi. In attesa che arrivino più passeggeri, molti di più, per Sogeaal è comunque necessario «adeguarsi a un nuovo concetto di aeroporto», dove «accanto all’originaria funzione infrastrutturale, quindi, sono iniziate a fiorire anche funzioni legate al territorio quali commercio, attività ricettive e terziarie».

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