La Nuova Sardegna

ALGHERO. «Promuovete nei confronti del presidente della giunta regionale e degli assessori competenti una concreta azione di sensibilizzazione perché adottino in tempi brevi gli atti necessari per l’insegnamento del catalano di Alghero nelle scuole cittadine». È la domanda che l’Omnium Culturale de l’Alguer rivolge al sindaco di Alghero, Mario Conoci, e al presidente del consiglio regionale, Michele Pais. Dopo averli incontrati di persona per spiegare approfonditamente le ragioni dell’appello, il presidente Stefano Campus e la vicepresidente Carla Valentino hanno scritto a Conoci e Pais. «La legge del 2018 afferma che “la Regione assume l’identità linguistica del popolo sardo come bene primario e individua nella sua affermazione il presupposto di ogni progresso personale e sociale”», è la premessa. Per Campus e Valentino «questo principio vale anche per l’altra lingua storica riconosciuta dallo Stato, ossia il catalano di Alghero». E dato che «ormai è risaputo a ogni livello che una efficace tutela della lingua minoritaria avviene in ambito familiare e scolastico», è ora di avviare «piani di studio relativi all’insegnamento e utilizzo veicolare del catalano di Alghero, anche attraverso laboratori didattici extracurricolari, destinati alla formazione del personale docente e alla produzione di materiale didattico». Il punto è che «la possibilità di introdurre l’insegnamento del catalano di Alghero nelle scuole cittadine richiede l’adozione da parte della giunta regionale di precisi provvedimenti esecutivi – dicono i responsabili dell’Omnium Cultural – in accordo con le istituzioni scolastiche regionali». Da qui la richiesta alla Regione per tramite dei principali rappresentanti istituzionali della città. Dal 1999 al 2010 l’Òmnium Cultural de l’Alguer ha avviato col supporto del dipartimento di Educazione della Catalogna il “Projecte Joan Palomba” di insegnamento dell’algherese nelle scuole dell’obbligo cittadine, realizzando anche il materiale didattico. Anche in seguito, l’associazione ha supportato l’attività degli allora consiglieri regionali Marco Tedde e Raimondo Cacciotto, rappresentanti di Alghero e delle sue istanze. (g.m.s.)