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Parco di Porto Conte: l’Upc rivendica la presidenza dell’Ente

Parco di Porto Conte: l’Upc rivendica la presidenza dell’Ente

ALGHERO. «L’indicazione del presidente del Parco di Porto Conte spetta all’Upc, il sindaco sospenda tutto e convochi un tavolo di coalizione». In un centrodestra attraversato da mal di pancia e mali...

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ALGHERO. «L’indicazione del presidente del Parco di Porto Conte spetta all’Upc, il sindaco sospenda tutto e convochi un tavolo di coalizione». In un centrodestra attraversato da mal di pancia e mali di stagione vari irrompe l’Unione popolare cristiana. Il coordinatore cittadino Gianni Cherchi, già assessore e consigliere comunale, non ha gradito apprendere dai giornali dell’imminente nomina di Raimondo Tilocca, vigile urbano in pensione ed ex cerimoniere di Porta Terra, su indicazione dell’Udc. Niente di personale, of course, il problema è un altro. «Come è noto l’Upc da me rappresentato ha partecipato alle elezioni nella lista dell’Udc a seguito di richiesta dei vertici di detto partito», attacca Cherchi prendendosela con gli “amici” Antonello Usai, Lelle Salvatore e compagnia. «Gli accordi pre-elettorali prevedevano per l’Upc, in caso di vittoria, la scelta del primo incarico spettante alla lista comune», insiste l’uomo che ha abbandonato il centrosinistra dopo aver strenuamente avversato la ricandidatura di Mario Bruno. «Il contributo di voti da noi fornito ha consentito allo scudocrociato di ottenere il secondo consigliere – spiega – e grazie a questo fatto ha potuto esprimere il presidente del consiglio comunale e ha potuto indicare il presidente del Parco, ignorando le legittime aspettative dell’Unione popolare cristiana». Dopo averle cantate agli alleati elettorali, Gianni Cherchi rinfresca la memoria al sindaco Mario Conoci. «Ti ricordo che l’Upc ha firmato con altri nove partiti il documento di costituzione della coalizione che ti indicava come candidato sindaco», gli dice. «Ritengo giusto e opportuno che venga convocato direttamente un tavolo politico di tutti i partiti firmatari – conclude – per valutare una più equa e ponderata scelta nell'attribuzione degli incarichi». Sul nome che i cristiano-popolari proporrebbero per quell’incarico, Gianni Cherchi non si sbilancia minimamente: non è quello il punto della sua inattesa uscita pubblica. «Questi incarichi non tengono in dovuta considerazione l’impegno profuso dai candidati e dagli elettori dell’Upc – è la questione di principio sollevata – abbiamo contribuito alla vittoria della nostra coalizione». (g.m.s.)

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