La Nuova Sardegna

Alghero

Abusi sulla giovane allieva il maestro non risponde

di Gian Mario Sias
Abusi sulla giovane allieva il maestro non risponde

L’algherese di 64 anni si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Dopo un mese di indagini erano scattate le manette: l’uomo resta ai domiciliari

13 dicembre 2019
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ALGHERO. Il maestro di ballo fa scena muta. Algherese, 64 anni, da una settimana si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di atti sessuali con minore, violenza sessuale e minaccia. Ieri è stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia dal giudice delle indagini preliminari Antonello Spanu e dal sostituto procuratore Maria Paola Asara. Difeso dagli avvocati Elias Vacca e Nicola Satta, l’uomo finito nei guai in seguito alla denuncia sporta un mese fa da una sua ex allieva si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per il momento resta ai domiciliari, e da lì attenderà la conclusione delle indagini portate avanti dai carabinieri della stazione di Alghero. Ora la palla passa di nuovo alla Procura di Sassari, che sta proseguendo l’attività investigativa anche per capire se ci siano stati altri casi, analoghi a quello fatto emergere dalla diciottenne che, non appena raggiunta la maggiore età, ha deciso di raccontare ai militari quel che aveva subito quando era ancora quattordicenne. Il suo racconto, minuzioso e lucido, era stato sin da subito ritenuto credibile. Ma a rafforzare il pesantissimo castello accusatorio sono stati i riscontri che gli inquirenti sostengono di aver raccolto nel corso delle indagini sin qui svolte. Paralizzata dalla paura di non essere creduta, di essere derisa o, peggio ancora, di essere uccisa, la ragazzina ha mantenuto a lungo quel segreto con cui ha dovuto convivere per tutta l’adolescenza. Ma subito dopo aver compiuto 18 anni ha scelto di liberarsi, mostrando un coraggio straordinario e una grandissima forza: due doti che potranno aiutarla prima o poi a rimarginare una ferita tanto profonda quanto difficile da condividere pubblicamente, tra stereotipi e pregiudizi che fanno male quanto le violenze subite. Ma dopo aver vuotato il sacco dinanzi ai carabinieri, la giovane donna ha scoperto di non essere sola: il suo caso è seguito a distanza molto ravvicinata dalla Rete delle donne di Alghero, che le ha fornito conforto umano e supporto nell’individuazione di figure che possano affiancarla in questo doloroso percorso. Per prima cosa le è stato messo a disposizione un avvocato: se e quando il suo vecchio maestro di ballo, molto conosciuto in città per la sua attività didattica e di intrattenimento, dovesse essere rinviato a giudizio e dovesse sostenere un processo, la ragazza si costituirà parte civile e sarà difesa dalla legale algherese Gavinuccia Arca, che tutelerà e rappresenterà anche gli interessi della Rete delle Donne, intenzionata anche stavolta a schierarsi in prima linea e a chiedere di potersi costituire in rappresentanza di tutte le donne vittime di violenza.

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