La Nuova Sardegna

Alghero

omicidio colposo 

Morto ai bastioni, un imputato: «Io mi occupavo di contabilità»

di Nadia Cossu

ALGHERO. Una pianta organica che ricostruisce chiaramente posizioni e ruoli. Ed eventuali responsabilità. L’organigramma della società AlgheroInHouse (quello del 2009), è stato prodotto in aula nel...

13 dicembre 2019
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ALGHERO. Una pianta organica che ricostruisce chiaramente posizioni e ruoli. Ed eventuali responsabilità. L’organigramma della società AlgheroInHouse (quello del 2009), è stato prodotto in aula nel processo per omicidio colposo davanti al giudice Mauro Pusceddu. Sette in tutto gli imputati per la morte di Domenico Nurra, il pensionato di 71 anni precipitato dai bastioni dopo il cedimento di una balaustra. L’uomo era caduto sulle rocce da un’altezza di sei metri dopo essersi appoggiato a una ringhiera tra la Torre di Sulis e la Torre dei cani. Per quel fatto sono a processo dirigenti e amministratori della società partecipata: Guido Calzia (assistito dall’avvocato Edoardo Morette), Gian Marco Saba e Giovanni Spanedda (difesi da Nicola Satta), Antonio Maria Era (assistito da Sara Migliore), Luigi Altea (difeso dagli avvocati Sebastiano Chironi e Franco Luigi Satta), Gennaro Monte (assistito dall’avvocato Danilo Mattana) e Antonio Ferro (difeso da Antonello Pais).

Il consulente tecnico del pm Mario Leo stabilì che quelle barriere erano marce e aggiunse che probabilmente ci fu una scarsa manutenzione da parte della AlgheroInHouse. Ma per i legali della difesa ci sarebbe stata una pecca nella fase investigativa che non avrebbe consentito di evidenziare un dato importante: nell’organigramma della società era presente la figura del responsabile tecnico. Il documento, prodotto in aula dagli avvocati Pais e Mattana insieme alla delibera che disponeva l’assunzione di questa figura, dimostrerebbe che nella partecipata esisteva una precisa struttura tecnica con a capo un ingegnere e, a seguire, tre geometri i cui ruoli erano divisi per competenza. E sarebbe spettato a loro il compito di impartire gli ordini agli operai, anche quelli sulla messa in sicurezza delle balaustre. Nell’udienza di ieri si è sottoposto a esame Antonio Ferro che ha spiegato come, in qualità di consigliere di amministrazione, aveva la delega di contabilità, incarico cessato, oltretutto, ben prima del 2014. Niente a che vedere, quindi, con interventi relativi alla messa in sicurezza delle ringhiere.

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