La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, nonnino truffato perde la casa

Luca Fiori
Alghero, nonnino truffato perde la casa

Donna algherese sarebbe riuscita a farsi intestare l’appartamento e poi a sfrattare un 89enne

30 gennaio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Era riuscita a conquistare la sua fiducia, tanto da convincerlo a trasferirsi nell’abitazione in cui viveva con il marito nel centro di Alghero. Un soggiorno a pagamento, che per un pensionato algherese di 89 anni – solo e con qualche problema cognitivo – si era trasformato presto in un incubo.

La donna, una casalinga algherese di 60 anni, che gli aveva messo a disposizione una stanza della sua casa in cambio di 1400 euro al mese, era riuscita con astuzia a farsi fare dal nonnino una procura speciale per gestire i suoi beni, ma poi aveva venduto la casa dell’89enne e si era intascata i soldi, lasciando l’uomo sul lastrico. Il vecchietto era poi finito per strada, dopo che la 60enne gli aveva dato il benservito, e solo quando alcuni familiari lo avevano trovato che girovagava per i giardini pubblici aveva trovato il coraggio di chiedere aiuto e presentare una denuncia alla polizia.

I giorni scorsi gli agenti del commissariato di Alghero hanno notificato alla sessantenne algherese l’avviso della conclusione delle indagini preliminari. La donna, difesa dall’avvocato Antonio Meloni, deve rispondere dell’accusa di circonvenzione di incapace.

Secondo le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Ermanno Cattaneo, la 60enne avrebbe approfittato della solitudine e dello stato di difficoltà psicologica dell’uomo – che non sa né leggere e né scrivere – per mettere in atto il suo piano.

L’indagine è stata tutt’altro che semplice, perché dopo aver saputo della querela la donna si era rifatta viva con il nonnino ed era riuscito a convincerlo a ritrattare.

Ma secondo le accuse avrebbe fatto di più. Dopo aver riconquistato la sua fiducia la donna avrebbe infatti convinto il nonnino ad andare a vivere in un appartamento di sua proprietà, facendosi pagare l’affitto. L’indagine era comunque andata avanti nonostante i ripensamenti della vittima, perché la circonvenzione di incapace è un reato procedibile d’ufficio. Così gli investigatori di polizia del commissariato di Alghero, coordinati dalla dirigente Claudia Maria Gallo, avevano continuato a raccogliere prove a carico della donna, scavando a ritroso nella vita dell’89enne. Era emerso che l’uomo non si era mai sposato e non avendo parenti stretti aveva accettato di buon grado l’ospitalità (a pagamento) della sessantenne. Fidandosi ciecamente di chi gli aveva dato un tetto e un po’ di compagnia gli era sembrato normale farle una procura speciale che le consentisse di gestire i suoi beni. L’inganno era venuto a galla però quando la sessantenne aveva venduto la casa dell’uomo, tenendosi il denaro e facendolo finire in mezzo alla strada.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative