La Nuova Sardegna

Alghero

Ragazzo ucciso ad Alghero, il 28 aprile il rito abbreviato

Alberto Melone
Alberto Melone

Al via il processo, la madre della vittima scoppia in lacrime

12 febbraio 2020
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SASSARI. Sarà giudicato il 28 aprile con rito abbreviato Lukas Saba, il 19enne di Alghero accusato di omicidio volontario per la morte del suo amico e coetaneo Alberto Melone, avvenuta lo scorso 5 aprile in un appartamento a sua disposizione in piazza del Teatro, nel centro storico cittadino. Il processo è iniziato oggi davanti al gip Michele Contini che ha deciso sul giudizio abbreviato che ora sarà celebrato davanti al Gup. Il giovane, assistito dall'avvocato sassarese Gabriele Satta, si è presentato in compagnia dei genitori, in casa dei quali si trova ai domiciliari.

Apparentemente sereno, Lukas ha salutato tre amici - due ragazzi e una ragazza - che l'hanno accolto di fronte all'aula delle udienze preliminari. Lo sguardo ha incrociato per un attimo quello dei genitori di Alberto Melone. La mamma della vittima, sostenuta dal marito e dagli avvocati Francesco Carboni, Nicola Satta e Gavinuccia Arca, è scoppiata in lacrime. A consolarla, la madre di Lukas, che in tutti questi mesi ha sempre manifestato grande empatia per il dolore dei familiari e degli amici di Alberto Melone.

Quella sera i due ragazzi avevano lasciato il bar dei genitori di Alberto insieme agli amici. Prima di uscire, si erano intrattenuti nel monolocale che Lukas usava come punto d'appoggio quando faceva tardi: lì era stato esploso un colpo di pistola. Accompagnato nella caserma dei carabinieri di Alghero per essere perquisito e interrogato, Lukas aveva spiegato che si era trattato di un tragico incidente. «Eravamo seduti in cucina, stavamo bevendo», aveva detto.

«Stavamo giocando a puntarci la pistola, è partito il colpo, pensavo fosse scarica», è sempre stata la sua versione. Il proiettile esploso dalla Derringer calibro 22 che Lukas aveva sottratto al padre era partito da mezzo metro di distanza con una traiettoria dall'alto verso il basso. Il colpo aveva perforato lo sterno, la trachea e l'esofago della vittima e si era fermato nell'aorta dopo aver provocato un gravissimo trauma emorragico a livello esofageo. (ANSA)

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