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Alghero

Speranza, gli esperti del Ris a casa di Farci e dei genitori

di Luca Fiori
Speranza, gli esperti del Ris a casa di Farci e dei genitori

Domani mattina le tute bianche tornano nell’appartamento dell’ergastolano  Per la prima volta verrà ispezionata anche l’abitazione del padre e della madre

01 marzo 2020
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ALGHERO. Un mese e mezzo per incastrarlo e altri trenta giorni per raccogliere le prove che una dopo l’altra, giorno dopo giorno, stanno smontando il castello di menzogne costruito dal 6 dicembre scorso, da quando Speranza Ponti era sparita nel nulla.

Un mese dopo l’arresto di Massimiliano Farci, accusato di omicidio e soppressione di cadavere, non sono però ancora conclusi gli accertamenti dei carabinieri del Ris, disposti dal sostituto procuratore Beatrice Giovannetti.

Domani mattina le tute bianche del reparto investigazioni scientifiche di Cagliari torneranno nell’appartamento di via Vittorio Emanuele in cui vivevano da circa un anno Massimiliano Farci e la fidanzata.

Il delitto sarebbe avvenuto proprio tra quelle mura il giorno stesso della scomparsa della 50enne di Uri. Farci aveva detto ai carabinieri di aver trovato la donna impiccata a una porta e di aver portato via il suo corpo per paura di non essere creduto visti i suoi precedenti.

I Ris lo avevano già passato al setaccio all’inizio di febbraio prima di dedicarsi alle ispezioni della pizzeria di via XX Settembre e alla Ford Fiesta con cui era stato trasportato il corpo della vittima. Da un primo esame la tesi di Farci era stata smontata. Durante il primo sopralluogo non era stata trovata alcuna traccia di sfregamento sullo stipite, nemmeno nella parte opposta della maniglia. E tanto meno segni di cedimento delle cerniere della porta a vetri.

Stamattina proseguiranno le ispezioni con il luminol e sempre stamattina – per la prima volta – gli specialisti del Ris entreranno per un’ispezione anche nell’appartamento dei genitori di Farci in via Sassari. La casa del padre e delle madre dell’ergastolano, condannato nel 1999 per il delitto della Lotus Rossa, era stata messa sotto sequestro il 30 gennaio scorso, quando per Farci erano scattate le manette.

In questo mese di indagini sul tavolo del sostituto procuratore sono già arrivati gli esiti della prova del Dna che hanno dato la certezza che il corpo fatto ritrovare da Farci in un campo di Monte Carru sia effettivamente di Speranza. Mercoledì mattina il magistrato titolare dell’inchiesta affiderà invece a un perito informatico l’incarico di ispezionare i telefoni e i profili social della vittima e dell’ergastolano, difeso dall’avvocato Daniele Solinas. Sono sempre in sospeso invece gli accertamenti eseguiti dal medico legale Salvatore Lorenzoni. Qualche informazione interessante per gli inquirenti – che aveva smontato la tesi di suicidio portata avanti da Farci – era arrivata dalla tac eseguita prima dell’esame autoptico. A quasi tre mesi dalla morte i familiari di Speranza, assistiti dall’avvocato Stefano Carboni, attendono in silenzio di poter dare una sepoltura alla loro figlia.

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