La Nuova Sardegna

Alghero

«Trattato come un untore» La delusione di Alexander

di Pierpaola Pisanu
«Trattato come un untore» La delusione di Alexander

Fiorentino, 34 anni, si era trasferito in città per raggiungere la fidanzata Cercava un lavoro ma ha deciso di rientrare a casa: «Clima troppo pesante»

13 marzo 2020
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ALGHERO. «Vattene milanese di m...». Alexander, 34 anni, fiorentino di nascita, trasferito ad Alghero per amore, si trovava a ridosso di un cantiere quando è stato aggredito verbalmente da un gruppo di operai. Nemmeno il suo marcato accento toscano lo ha salvato dal “Dagli all'untore” di moda in questo momento di panico generale che ha travolto tutti.

Qualche giorno prima scena molto simile davanti all'ingresso della palazzina in cui alloggiava provvisoriamente, ospite di un amico che gli ha teso la mano in un momento di difficoltà. «Stavo rientrando a casa con le buste della spesa e al cancello un'inquilina, che mi aveva visto altre volte in passato, mi ha chiesto di dove fossi – racconta –. Poi mi ha urlato contro, accusandomi di essere arrivato in Sardegna per infettare tutti».

La discussione è degenerata e ha coinvolto altri condomini, con tanto di minacce di far intervenire le forze dell'ordine. Alexander si era trasferito ad Alghero ad agosto per raggiungere la sua fidanzata. Ha lavorato come cameriere e artigiano in diverse attività della Riviera del corallo, senza però trovare un'occupazione stabile. Pertanto, finita la stagione, era rientrato a casa sua, in Toscana. Ma non aveva abbandonato l'idea di costruirsi un futuro nell'isola con la sua compagna. La possibilità di un paio di colloqui di lavoro a Cagliari lo hanno convinto a riprovarci.

«Sono tornato in Sardegna il 16 febbraio. C'erano in ballo diverse opportunità, anche qui ad Alghero, ma le assunzioni sono state bloccate come è scoppiata l'epidemia».

Una situazione comune a tanti che, nella bella stagione, solitamente trovano la possibilità di qualche mese di stipendio. Ma che l'arrivo del Coronavirus ha congelato, lasciando nella disperazione tante famiglie.

Nel caso di Alexander si è aggiunta la solitudine di trovarsi lontano da casa con un pugno di mosche in mano, in una città di colpo diventata ostile: «Sono rimasto senza un soldo. Non potevo dormire a casa della mia fidanzata perché lei vive con genitori anziani e in questo momento non era opportuno che rimanessi da loro. Un amico mi ha offerto ospitalità. Ma visto quello che è successo con i suoi vicini, ho deciso di togliere il disturbo perché non volevo che avesse problemi nel condominio per causa mia, pur non avendo un posto dove stare».

In tempi di isolamento forzato tra le quattro mura domestiche anti Covid-19, il giovane toscano ha girato per le strade di Alghero senza possibilità di pernottare in un b&b o altro alloggio: «Ho chiesto anche in ospedale se potevano ospitarmi e le forze dell'ordine mi hanno detto di andare alla Caritas».

Deluso da Alghero, il giovane toscano ha deciso di andare via. Giusto il tempo di racimolare i soldi per acquistare un biglietto di sola andata per raggiungere prima possibile la penisola. Sospeso il collegamento aereo Alghero–Pisa di Ryanair, l'unica soluzione per lui è stata quella di imbarcarsi a Olbia sul traghetto per Livorno e poi in treno fino a casa.

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