I terreni incolti per uscire dalla crisi
La Copagri propone di affidare Surigheddu e Mamuntanas a giovani agricoltori
12 maggio 2020
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ALGHERO. I terreni incolti e abbandonati di Surigheddu e Mamuntanas vengano affidati quanto prima a giovani agricoltori disposti a lavorare quelle terre fertili.
È la proposta della Copagri Nord Sardegna (Organizzazione di produttori di livello nazionale) che già in passato era intervenuta sulle problematiche e sull’abbandono delle aziende pubbliche poste a pochi chilometri da Alghero. «Queste aziende di circa 1.200 ettari altamente fertili – si legge in una nota di Copagri – vengono ricordate dalla politica solamente in periodi di elezioni, oggi risultano inspiegabilmente abbandonate e incolte. Due anni fa, abbiamo fatto una forte opposizione alla svendita di queste aziende sotto la presidenza Pigliaru e ci siamo riusciti – afferma Paolo Ninniri, presidente della Copagri Nord Sardegna – ma nel contempo avevamo anche proposto l’affidamento a giovani agricoltori, ma a oggi nulla è stato fatto e le aziende agricole restano in stato di abbandono e incolte. Come organizzazione di categoria lo scorso anno abbiamo presentato alla Regione una proposta di affidare una porzione di circa 200 ettari per insediarci una iniziativa di agricoltura sociale, presentando una proposta di legge regionale sull’agricoltura sociale. Con l’emergenza Covid 19 – prosegue Ninniri – oggi l’agricoltura e in particolare settori come l’orticoltura e la frutticoltura avranno una importanza fondamentale per l’economia locale e non. Sin da domani siamo pronti a riunire non meno di 30 giovani ragazzi che si occuperebbero di coltivare da subito queste terre e renderle produttive già dai prossimi mesi. Come Copagri Nord Sardegna daremo tutto il nostro supporto tecnico-agronomico e organizzativo-amministrativo. Oggi l’agricoltura in Sardegna rivestirà un ruolo principale per il futuro dell’economia sarda. È impensabile – conclude il presidente di Copagri Nord Sardegna – continuare a tenere abbandonate e incolte terre che sono fertilissime e tra l’altro irrigue, la Regione accolga il nostro invito. Oggi istesso invieremo una richiesta al presidente Solinas e all’assessore all’agricoltura regionale Murgia».
È la proposta della Copagri Nord Sardegna (Organizzazione di produttori di livello nazionale) che già in passato era intervenuta sulle problematiche e sull’abbandono delle aziende pubbliche poste a pochi chilometri da Alghero. «Queste aziende di circa 1.200 ettari altamente fertili – si legge in una nota di Copagri – vengono ricordate dalla politica solamente in periodi di elezioni, oggi risultano inspiegabilmente abbandonate e incolte. Due anni fa, abbiamo fatto una forte opposizione alla svendita di queste aziende sotto la presidenza Pigliaru e ci siamo riusciti – afferma Paolo Ninniri, presidente della Copagri Nord Sardegna – ma nel contempo avevamo anche proposto l’affidamento a giovani agricoltori, ma a oggi nulla è stato fatto e le aziende agricole restano in stato di abbandono e incolte. Come organizzazione di categoria lo scorso anno abbiamo presentato alla Regione una proposta di affidare una porzione di circa 200 ettari per insediarci una iniziativa di agricoltura sociale, presentando una proposta di legge regionale sull’agricoltura sociale. Con l’emergenza Covid 19 – prosegue Ninniri – oggi l’agricoltura e in particolare settori come l’orticoltura e la frutticoltura avranno una importanza fondamentale per l’economia locale e non. Sin da domani siamo pronti a riunire non meno di 30 giovani ragazzi che si occuperebbero di coltivare da subito queste terre e renderle produttive già dai prossimi mesi. Come Copagri Nord Sardegna daremo tutto il nostro supporto tecnico-agronomico e organizzativo-amministrativo. Oggi l’agricoltura in Sardegna rivestirà un ruolo principale per il futuro dell’economia sarda. È impensabile – conclude il presidente di Copagri Nord Sardegna – continuare a tenere abbandonate e incolte terre che sono fertilissime e tra l’altro irrigue, la Regione accolga il nostro invito. Oggi istesso invieremo una richiesta al presidente Solinas e all’assessore all’agricoltura regionale Murgia».