La Nuova Sardegna

Alghero

«Insulti social, il sindaco si difenda con il suo legale»

«Insulti social, il sindaco si difenda con il suo legale»

La minoranza si rivolge alla Corte dei Conti: querele senza Avvocatura comunale L’amministrazione: «Tuteliamo con il nostro staff l’onorabilità del Comune»

02 settembre 2020
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ALGHERO. «Passino le querele contro gli insulti social, ma almeno, per tutelarvi, utilizzate i vostri avvocati, e non quelli pagati con le tasche dei cittadini». L’opposizione algherese aveva già storto il naso alla prima tranche di azioni legali intraprese dalla giunta Conoci. All’ennesima denuncia contro il solito insulto da tastiera postato nelle bacheche Facebook contro il sindaco o la giunta, i consiglieri Mario Bruno, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras, Beniamino Pirisi e Valdo Di Nolfo prendono posizione.

Ciò che contestano e segnalano anche alla Corte dei Conti, è proprio l’utilizzo dell’Avvocatura comunale da parte della giunta e del sindaco per chiedere risarcimenti da presunte diffamazioni ricevute a titolo personale.

«Appreso di un altro cittadino, il quarto, denunciato dalla giunta comunale vogliamo ribadire la nostra ferma convinzione che l'avvocatura comunale non debba occuparsi di querele per diffamazione e che, se gli amministratori si ritengono offesi, debbano avvalersi di avvocati di loro fiducia. Non riteniamo corretto, infatti, impegnare l’Avvocatura comunale, che dovrebbe seguire le vertenze che riguardano gli interessi della città e dei cittadini, in una querela per diffamazione, intesa a tutelare i pur legittimi diritti e interessi dei querelanti e non dell’ente comunale, in capo al quale risulterebbero però gli oneri della querela. Per questa ragione abbiamo segnalato le delibere, con cui l'amministrazione ha incaricato l'avvocatura, alla Corte dei Conti, perché ne valuti liceità e correttezza».

Da parte sua, invece, l’amministrazione Conoci respinge al mittente ogni critica, e ribadisce la correttezza della propria scelta. «Una presa di posizione alquanto singolare sul ricorso alla denuncia per diffamazione, quella dei consiglieri di minoranza. Fermo restando che l’Avvocatura comunale ha precisi compiti di difendere l’ente, anche negli interessi di chi è stato chiamato ad amministrarlo, si ritiene che sia dovere dell'amministrazione difendere il Comune di Alghero, i suoi dipendenti, coloro che lavorano sugli atti amministrativi e quindi la dignità di chi amministra. Si ribadisce la piena accettazione dunque delle critiche, piena disponibilità al dialogo, massima apertura alle normali contrapposizioni a cui l'Amministrazione si sottopone, ma c'è un limite, previsto dalla legge, che consente di difendersi da accuse diffamatorie».

E conclude: «L’opposizione svolga dunque il proprio ruolo di verifica, di ispezione, di controllo, nella legittimità del ruolo che i cittadini le hanno attribuito. La convinzione dell’Amministrazione è quindi ferma sul fatto che l’avvocatura comunale debba difendere l’Ente, i suoi dipendenti».

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