La Nuova Sardegna

Alghero

«Il rally darà ossigeno alla città»

di Nicola Nieddu
«Il rally darà ossigeno alla città»

Incontro tra sindaci e organizzatori in vista dell’evento in programma a ottobre

05 settembre 2020
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ALGHERO. Il Rally mondiale scalda i motori in vista dell'appuntamento previsto dall'8 all'11 ottobre. «Una vetrina fondamentale per l'intera Sardegna e la sua economia turistica che vale 81 milioni di euro di indotto fisico, secondo un calcolo del dipartimento di Economia dell'Università di Sassari»: di questo sono convinti organizzatori, regione e i sindaci dei territorio che saranno attraversati dalla grande carovana motoristica.

Giovedì, nella sala Angioy della provincia di Sassari, si è svolto un'incontro al quale hanno preso parte l'assessore regionale al Turismo Gianni Chessa, il presidente del consiglio regionale Michele Pais, l'amministratore straordinario della provincia di Sassari Pietrino Fois, il rappresentante dell'organizzazione Antonio Turitto, il presidente dell'Aci Sassari Giulio Pes, il presidente della commissione turismo regionale Piero Maieli, il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana e il sindaco di Alghero Mario Conoci. Anche il rally mondiale è rimasto “vittima” del Covid 19 con la data che è stata cambiata due volte: in un primo momento si sarebbe dovuto svolgere a giugno, poi è stato posticipato ai primi di novembre e, infine, poche settimane fa, è stato collocato ai primi di ottobre. Questo ha costretto gli organizzatori a una corsa contro il tempo, come ha evidenziato Antonio Turitto: «il cambio di data ci costringe a fare le corse, ma permette di disporre di collegamenti aeri e navali ottimali. Ad Alghero sono previste circa tremila persone che contribuiranno ad estendere la stagione turistica».

Naturalmente si spera che tutto vada bene ed essendo una manifestazione con persone che arriveranno da diverse parti del mondo, esiste il timore che il Covid possa procurare qualche contrattempo. Su questo argomento interviene il presidente dell'Aci Giulio Pes. «Sarebbe stato più semplice non fare il rally, come altri Paesi. Non potevamo interrompere un evento che dà visibilità e ossigeno alla Sardegna dal 2004. Dimostreremo che le cose possono essere organizzate anche nel pieno rispetto delle regole attuali».

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