La Nuova Sardegna

Alghero

Terapia intensiva pronta ma manca il personale

di Nicola Nieddu
Terapia intensiva pronta ma manca il personale

Nel reparto del Civile sono arrivati nuovi ventilatori, arredi e “letti tecnici” Per aprire la struttura però servono infermieri e soprattutto anestesisti

01 ottobre 2020
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ALGHERO. “Strutturalmente pronta all’esercizio per il 30 settembre”. Questo almeno l’annuncio di qualche giorno fa dell’Ats per l’apertura del reparto di terapia intensiva di Alghero dopo l’audit del gruppo regionale di verifica che ha certificato e rilasciato alla Assl di Sassari il parere favorevole di compatibilità e funzionalità per il nuovo reparto. In effetti, sono arrivati nel reparto di Terapia Intensiva di Alghero quattro nuovi ventilatori, in sostituzione di quelli vecchi, e proprio nella giornata di ieri gli arredi che ora dovranno essere montati, e in precedenza ulteriori 4 letti tecnici nuovi di zecca, specifici per l'altissima intensità terapica. Ma di apertura, nonostante ce ne sia fortemente bisogno, tenuto conto della necessità di posti letto nell'isola per fronteggiare la seconda ondata di covid, ancora non si parla. Mancano gli infermieri, per i quali è stata avviata selezione interna e mancano soprattutto nuovi anestesisti. Difficile aprire la struttura con quelli in dotazione attualmente all'ospedale di Alghero, senza scoprire altri fondamentali servizi, come le sale operatorie del Marino o del Civile. È nota infatti la difficoltà di reperire specialisti in anestesia, magari con professionalità ed esperienze estese alla rianimazione, come quelle che servirebbero nell'unità dell'ospedale algherese, nata per essere una semi-intensiva cardiologica e post-operatoria, ma oggi di fatto entrata nel programma regionale che fronteggia anche le patologie legate al Covid. Il reparto di terapia intensiva è stato finanziato addirittura nel 2006 con 1,2 milioni di euro ed è stato completato funzionalmente nel 2017. Locali moderni, dotati delle migliori tecnologie, con sei posti letto, uno d'isolamento, con zone filtro per i parenti e gli operatori, un locale per l'accettazione del paziente e uno per la preparazione delle terapie. Tutto nuovo di zecca e all'avanguardia. L’avvio del reparto - se accreditato definitivamente e non solo provvisoriamente per l'emergenza Covid - potrà costituire elemento importante perché l'ospedale di Alghero sia considerato a tutti gli effetti Dea di primo livello, riconoscimento che per ora resta sulla carta. Forti pressioni politiche spingono per l'apertura del reparto nei prossimi giorni, ma il rebus relativo agli anestesisti può essere affrontato solo con una decisione politica importante, da parte dell'azienda e dell'assessore regionale della sanità, che non vada a discapito di altre importanti discipline presenti negli ospedali algheresi. Nei mesi scorsi si era parlato di una convenzione tra Ats e Aou per reperire anestesisti anche in ambito universitario, ma poi non se ne fece niente. L'apertura del reparto di terapia intensiva però è sempre più urgente.



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