La Nuova Sardegna

Alghero

Teatro di Produzione, la lingua algherese ospite della Biennale

Teatro di Produzione, la lingua algherese ospite della Biennale

ALGHERO . Ci sarà spazio anche per la lingua algherese alla Biennale del Teatro di Produzione, la vetrina più importante sullo stato dell'arte del teatro in Sardegna promossa e organizzata da...

20 ottobre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO . Ci sarà spazio anche per la lingua algherese alla Biennale del Teatro di Produzione, la vetrina più importante sullo stato dell'arte del teatro in Sardegna promossa e organizzata da Sardegna Teatro la quale ha voluto dedicare una sezione ai cantieri aperti in vista di una ripartenza progettuale. Venerdì scorso, al Teatro Massimo di Cagliari nel corso del focus “Le produzioni sarde in cantiere” riservato ai giovani artisti e alle presentazione delle idee per le rappresentazioni future, la regista algherese Chiara Murru ha parlato del progetto teatrale “Lo Rei bo”, di Pino Piras.

L’opera è stata programmata nel 2019, ma rinviata a causa del Covid, in collaborazione tra lo Spazio T e l'Associazione Culturale Cabirol, che promuove le opere teatrali dell'autore algherese scomparso nel 1989. La Biennale del teatro di produzione in Sardegna è stata un'occasione per illustrare, per la prima volta, un’opera in lingua catalana di Alghero in un osservatorio speciale sul teatro in Sardegna al quale hanno partecipato istituzioni, operatori, giornalisti e studiosi guidati dal critico Walter Porcedda. L’opera di Pino Piras, scritta nel 1985 e mai rappresentata, è sicuramente il testo più completo e ricco di spunti di riflessione sull'attualità. “Lo Rei bo” ( Il Re buono) è considerato da molti il suo capolavoro, scritto all'apice della sua incredibile produzione artistica e si inserisce nel filone che l'autore/drammaturgo ha iniziato con “Lo Rei Serafi” del 1973. Nel solco della più autentica vena di Pino Piras, Lo Rei bo è una critica al "potere" identificato in una classe politica che lui racconta come malfidata, cialtrona, mediocre, viziosa. Il teatro era consapevolmente strumento privilegiato di denuncia e occasione di crescita per il popolo, classe sociale alla quale lui apparteneva con orgoglio e dignità. Il progetto di Chiara Murru (Spazio T), in collaborazione con Giovanni Chessa (Associazione Cabirol), gode del patrocinio del Comune di Alghero e si prefigge di elevare il teatro di Piras, e la sua stessa arte, ad una platea più ampia e non solo parlante la lingua algherese.

Nicola Nieddu

In Primo Piano
L’intervista in tv

Alessandra Todde: «L’Italia non è il paese della felicità che racconta la premier Giorgia Meloni»

Le nostre iniziative