La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, spaccio di droga in corto circuito

di Gianni Bazzoni
Alghero, spaccio di droga in corto circuito

Operazione della polizia: arrestati un elettricista e due complici. Denunciate altre quattro persone 

12 dicembre 2020
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ALGHERO. Un laboratorio della droga organizzato nel deposito dove era custodito il materiale elettrico, e per questo l’operazione conclusa dagli agenti del commissariato di Alghero della polizia di Stato - con il coordinamento della procura della Repubblica di Sassari - è stata denominata “Corto circuito”. Tre le persone arrestate e altre quattro denunciate (tra loro anche alcuni personaggi molto noti nella realtà catalana per il loro spessore criminale), sequestrati quantitativi interessanti di cocaina, eroina, marijuana e hascisc.

Il principale indagato è un elettricista algherese: Mauro Monti, 49 anni elettricista, che aveva messo in piedi l’attività parallela insieme al fratello Andrea, di 35 anni, e a un suo collaboratore Alberto Canu, di 32. Nei loro confronti l’autorità giudiziaria ha disposto la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Obbligo di dimora, invece, per un 33enne residente a Ottana, Y.S., che è accusato di avere ceduto in più occasioni rilevanti quantitativi di cocaina a Mauro Monti. Obbligo di dimora, inoltre, per altri tre indagati che avrebbero ricevuto da Mauro Monti eroina e cocaina per poi rivenderla al dettaglio. Tra questi ci sarebbe anche Antonio Soddu, algherese, condannato con rito abbreviato a 16 anni in primo grado (poi ridotti a 15) per l’omicidio (avvenuto tra il 17 e il 18 febbraio del 2014 ad Alghero) di Agostino Salis, ucciso a bastonate nelle campagne di Maristella.

L’attività investigativa era partita nel mese di dicembre di un anno fa, quando gli investigatori del commissariato - guidati dalla dirigente Claudia Gallo - avevano attivato una serie di intercettazioni per cercare di fare chiarezza sui movimenti anomali di alcune persone sospettate di svolgere un ruolo di primo piano nello spaccio di sostanze stupefacenti ad Alghero. E tra queste c’era sicuramente Mauro Monti. Le indagini, però, avevano messo in evidenza da subito una serie di difficoltà, anche perchè il gruppo era ben organizzato: i contatti telefonici erano limitati al minimo indispensabile e i messaggi quasi sempre in codice. A quel punto era stato fatto un passo avanti che si è rivelato decisivo: la polizia era riuscita a installare una “video ambientale” nel laboratorio e per gli investigatori era stata la svolta. Con la tecnologia potevano assistere in diretta alla movimentazione della droga che passava in larga parte per il laboratorio dell’elettricista.

A marzo, quindi, gli agenti hanno avuto la certezza che nel laboratorio di Monti era stata avviata una attività parallela sicuramente molto più redditizia di quella del settore elettrico.

Dalle indagini è emerso che Mauro Monti custodiva vari tipi di droga che spacciava personalmente o consegnava ai suoi collaboratori che a loro volta la vendevano al dettaglio. Monti - secondo gli inquirenti - si occupava di reperire direttamente sul mercato la cocaina che poi tagliava con altre sostanze e confezionava dosi pronte da vendere con la collaborazione degli altri due complici. Nel corso dell’attività sono stati recuperati 255 grammi di cocaina (in un campo), più di un chilo di marijuana, oltre a eroina e hascisc. Parte della droga è stata sequestrata durante le perquisizioni.

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