La Nuova Sardegna

Alghero

Rimozione posidonia, in 4 a processo

di Nadia Cossu
Rimozione posidonia, in 4 a processo

L’accusa: irregolarità nell’affidamento del servizio per il trasporto delle alghe

21 febbraio 2021
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ALGHERO. Erano finiti a processo al termine di un’inchiesta partita in seguito a un’attività di controllo eseguita dai carabinieri del Noe. Al centro delle indagini le presunte irregolarità sull’affidamento da parte di “Alghero In House” – la partecipata del Comune di Alghero – del servizio di spostamento, raccolta, trasporto e accumulo della posidonia spiaggiata nei siti di stoccaggio.

Quattro persone sono state rinviate a giudizio e venerdì mattina sono comparse davanti al giudice Elena Meloni. Si tratta di Sarah Ceccotti, 51 anni, Antonio Chessa, 56, Maria Anna Masala, 46 anni, e Angelo Calvisi, di 58, tutti e quattro di Alghero, accusati di turbativa d’asta in concorso. Come scriveva il pubblico ministero nell’avviso di conclusione delle indagini, il direttore amministrativo di “Alghero In House”, Sarah Ceccotti, Antonio Chessa e Maria Anna Masala, tutti e tre componenti della commissione aggiudicatrice del servizio, e Angelo Calvisi, partecipante alla gara, «ne turbavano la regolarità di esecuzione». In particolare, dopo aver invitato formalmente le ditte “Demontis Luca” e “Calvisi Angelo” a partecipare alla procedura sotto soglia, dell’importo pari a 27mila euro, l’1 e il 3 maggio 2016 Sarah Ceccotti avrebbe intrattenuto – secondo la Procura – contatti telefonici con Angelo Calvisi, condividendo con lui alcuni aspetti tecnici del capitolato che stava redigendo per la procedura. L’11 maggio l’appalto venne affidato alla ditta “Calvisi Angelo”, ma per l’accusa ciò sarebbe avvenuto in violazione dei criteri di aggiudicazione riguardanti la proposta tecnica sotto il profilo del numero dei mezzi a disposizione per la realizzazione del lavoro. Nello specifico, alle due ditte sarebbe stato assegnato lo stesso punteggio in ordine all’offerta tecnica, sebbene Demontis avesse indicato nove trattori più due carrelli da 8 metri cubi e due carrelli da 6 metri cubi per il trasporto della posidonia, contro i 5 trattori a disposizione della ditta di Calvisi. «A riprova degli accordi clandestini volti a favorire il Calvisi, la Ceccotti il 26 maggio prendeva effettiva contezza di tutti i mezzi a disposizione del Calvisi», è scritto nell’avviso di conclusione delle indagini. E questo per l’accusa dimostrerebbe «che la commissione di cui la medesima era membro aveva aggiudicato l’appalto senza neppure verificare nel merito le offerte tecniche e attribuendo un punteggio gonfiato al Calvisi». La raccolta delle alghe era finita nel mirino dei Noe che avevano fatto partire l’inchiesta.

Nell’ultima udienza è stato sentito uno degli imputati e sono state acquisite le intercettazioni telefoniche. I testi del pubblico ministero sono conclusi e nella prossima data si comincerà con quelli citati dagli avvocati difensori Nicola Satta, Stefano Carboni, Nicoletta Giuliana Riu e Alessandro Bonasera.

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