La Nuova Sardegna

Alghero

Incendio, quattro anni di silenzio

di Nicola Nieddu
Incendio, quattro anni di silenzio

I proprietari del palazzo di via Vittorio Emanuele distrutto dal rogo attendono ancora giustizia

20 luglio 2021
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ALGHERO. Il tempo sembra essersi fermato per l’edificio di via Vittorio Emanuele dove quattro anni fa un rogo distrusse scantinato, piano terra e parte degli appartamenti posti ai primi piani, rendendo l’intera struttura inagibile. Con 51 famiglie, per un totale di 145 persone sfollate il 18 luglio del 2017.

Le fiamme sono state spente, ma restano muri anneriti, materiale e infissi bruciati. Ancora oggi, passando nelle vicinanze, si sente un odore acre. Certamente un brutto biglietto da visita per l’intera città, ma soprattutto un pugno allo stomaco per tutte quelle famiglie che quattro anni fa hanno dovuto abbandonare il sogno della loro casa, e continuano a cercano risposte e le pretendono, com’è giusto che sia.

Sinora l'unica assicurazione ad aver pagato qualcosa è la Axa che ha sborsato 500 mila euro per la messa in sicurezza. Nel corso di questi anni non si è ancora giunti alla conclusione di una vicenda giudiziaria lunga e ancora da chiarire per quanto riguarda le responsabilità. Le ultime notizie, aggiornate al mese scorso, riguardano il rinvio a giudizio dell’amministratore del condominio, Giuseppe Pirisi, per «negligenza, imprudenza e imperizia, non procedendo alla pulizia dell’intercapedine condominiale, cagionando un incendio dell’immobile, dovuto all’accensione accidentale del materiale infiammabile accumulatosi».

L’udienza è prevista per il 24 settembre, con l’amministratore che aveva comunicato le proprie dimissioni già dallo scorso dicembre. I diversi proprietari degli appartamenti, la Sofingi che ha realizzato l’opera e il Banco di Sardegna che ha l’ipoteca sugli immobili Sofingi per il 65% delle quote condominiali, chiedono giustizia, ma devono fare i conti soprattutto con la burocrazia. Negli ultimi due anni ci si è messo anche il Covid a rallentare ulteriormente le pratiche.

Intanto, oltre il rinvio a giudizio del capo condomino, c’è ancora da quantificare i danni. L’udienza della causa civile, prevista per lo scorso autunno, è stata rinviata al prossimo novembre per fare in modo che siano pronti i fascicoli dei tre periti nominati dal Tribunale di Sassari.

Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Alghero, Mario Conoci, il quale ha garantito la massima attenzione sulla vicenda: «Confermo la vicinanza piena dell’amministrazione comunale alle famiglie proprietarie degli appartamenti del palazzo bruciato di via Vittorio Emanuele. L’amministrazione – ha proseguito Conoci – tiene alta l’attenzione sulla vicenda, che ha chiaramente aspetti legali sui quali non possiamo intervenire. La vicenda giudiziaria impone di attenderne l’esito e, per quanto ci compete, una volta chiuso quel capitolo, faremo ogni cosa che possa consentirci di affiancare i proprietari in un percorso che sia il più celere possibile nell’affrontare e chiudere i procedimenti. L’obiettivo principale – ha concluso il primo cittadino – è arrivare alla soluzione definitiva che tutti attendono e, in particolare, il rientro nel possesso delle abitazioni e dell’immobile nel suo complesso».



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