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Alghero

«Cartelli in catalano, il soprintendente ci ripensi»

«Cartelli in catalano, il soprintendente ci ripensi»

La Consulta Civica: «Ingiusto escludere la lingua algherese dai pannelli informativi a Sant’Imbenia»

23 dicembre 2021
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ALGHERO. Dopo il no della Soprintendenza all’utilizzo del catalano nei pannelli informativi installati nell’area archeologica della Villa romana di Sant’Imbenia, interviene il presidente della Consulta Civica per le Politiche linguistiche del catalano di Alghero, Giovanni Chessa, con una nota rivolta al soprintendente Bruno Billeci, in cui chiede di rivedere le decisioni che escludono il catalano di Alghero, lasciando solo scritte in italiano e inglese.

«La Consulta Civica per le politiche linguistiche – scrive Chessa – ritiene profondamente ingiusto il senso della decisione. Anche le strategie regionali e nazionali sono in linea con uno dei documenti più importanti cui si può fare riferimento per la tutela della lingua sarda e catalana: la Carta Europea delle lingue regionali e minoritarie. Alghero, con la sua lingua, appartiene ai Paesi di lingua catalana e il catalano è una lingua riconosciuta nel Parlamento Europeo, ed è presente all'Onu con Andorra. Ma ancora di più - prosegue il presidente della Consulta – va evidenziato che la Risoluzione del 13 giugno 2005 del Consiglio del l'Unione Europea, all'art. 2, prevede che “il Consiglio considera che, nel quadro degli sforzi impiegati per avvicinare l’Unione all'insieme dei suoi cittadini, la ricchezza della sua diversità linguistica deve essere ancor più presa in considerazione” e all'art. 3 del medesimo stabilisce che “il Consiglio ritiene che la possibilità per i cittadini di utilizzare lingue aggiuntive nei loro rapporti con le istituzioni sia un fattore importante per rafforzare la loro identificazione al progetto politico dell'Unione europea”».

La nota si chiude con l’invito al soprintendente, «con tutta la sua autorevolezza, una ragionevole revisione della sua decisione che stride fortemente con la situazione attuale e con i passi avanti compiuti per valorizzare il nostro patrimonio identitario». (n.n.)



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