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Alghero

Covid, manca personale e l’Asl accorpa due reparti

di Nicola Nieddu
Covid, manca personale e l’Asl accorpa due reparti

Sono stati uniti Otorinolaringoiatria e Urologia. L’allarme di Bruno: «Una beffa» Ma Greco, direttore del presidio replica: «Nessuna chiusura, notizie infondate»

02 febbraio 2022
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ALGHERO . Con una disposizione della Asl, a far data dal 31 gennaio scorso, sono stati accorpati i reparti di degenza dell’Otorinolaringoiatria e dell’Urologia dell’ospedale civile di Alghero.

Accorpamento che non significa, però, chiusura. E lo ha precisato ieri sera Gioacchino Greco, direttore del presidio sanitario di Ozieri-Alghero, che attraverso una nota stampa ha voluto smentire con forza una notizia che si era diffusa durante il giorno: «Si smentisce categoricamente la notizia della paventata chiusura del reparto di degenza di Urologia di Alghero, priva di fondamento» ha detto Greco. «A seguito della necessità del ricollocamento provvisorio di diversi infermieri al reparto Covid dell’ospedale Marino – ha puntualizzato ancora il direttore del presidio – si è verificata la necessità di ottimizzare il lavoro del personale in servizio all’ospedale Civile. Questo ha comportato l'accorpamento temporaneo dei reparti di Urologia e Otorino, modalità organizzativa capace di mettere a disposizione di entrambi i reparti il personale sanitario, così da non diminuire l’attività operatoria e la conseguente capacità di degenza».

Urologia, dunque, non solo non chiude ma negli ultimi mesi il reparto è stato addirittura potenziato. In che modo? «Con il riammodernamento dello stesso – aggiunge Greco – e con l’acquisizione di nuova dotazione tecnologica che ha consentito, dopo anni, all’equipe guidata dal dottor Angelo Tedde di riprendere la delicata attività operatoria di carattere sopratutto oncologico e quindi salvavita».

Una soluzione, quella dell’accorpamento, che è quindi soltanto temporanea. In un primo momento, però, si era effettivamente diffusa con insistenza la voce della chiusura tanto da scatenare reazioni forti. Tra tutte quella dell’ex sindaco Mario Bruno, oggi consigliere comunale: «Chiedo con forza che quel reparto venga riaperto, mantenendo funzionanti entrambe le discipline essenziali e altamente professionali. L’Urologia del Civile, che viene riconosciuta da tutti come un’eccellenza grazie alle innumerevoli e delicate patologie curate con successo e professionalità per i pazienti dell’intero territorio provinciale è stata chiusa per mancanza di infermieri, dirottati nei reparti Covid o in altre unità ospedaliere. Parliamo di infermieri non di anestesisti come accade per altri reparti, il che fa propendere più per una scarsa organizzazione del lavoro che per vera e propria assenza di personale» era stata ieri la considerazione amara di Bruno.

Considerazione che a tarda sera è stata però smentita da Gioacchino Greco con una nota che è servita a fare chiarezza e ad allontanare allarmismi a suo dire infondati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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