La Nuova Sardegna

Alghero

Energia dal mare, no del Comune

di Nicola Nieddu
Energia dal mare, no del Comune

Negata la concessione di uno specchio acqueo per 50 anni nella stupenda zona di “Cala Burantì”

17 febbraio 2022
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ALGHERO. Il Comune di Alghero si oppone alla concessione di uno specchio acqueo di ben dieci ettari e mezzo, per cinquant’anni, di fronte a un tratto tra i più pregiati della costa a sud della città, Cala Burantì, per la realizzazione di un mega impianto di produzione di energia elettrica dal moto ondoso.

La giunta Conoci, con una delibera del 9 febbraio scorso, ha espresso di non ritenere commisurata, e pertanto non giustificata, la richiesta. L’opposizione è motivata nell’atto dell’esecutivo dal fatto che «non si conoscono gli effetti delle conseguenti ordinanze di interdizione alla navigazione e alle attività diportistiche o di pesca, che potrebbero interessare ulteriori specchi acquei rispetto a quelli richiesti, decrementando ulteriormente gli areali consentiti per le attività produttive o turistiche».

La concessione richiesta al demanio Marittimo dalla Società Sardinia Sea Power è finalizzata alla «progettazione e allo sviluppo di un parco marino per la produzione di energia elettrica dal mare».

A sostenere la contrarietà della giunta Conoci all’installazione dell'impianto c'è anche la considerazione che «lo specchio acqueo individuato risulta poco distante da un’area di particolare pregio ambientale, quali la Cala Burantì, la Torre di Poglina, la spiaggia de La Speranza dove insiste, tra l'altro, una base del raggruppamento unità difesa del Dipartimento di Pubblica sicurezza nazionale che potrebbe, con le eventuali attività di competenza, interferire o ricevere interferenze dalla concessione in argomento. Dipartimento – puntualizza la giunta comunale – che si reputa debba essere interpellato affinché renda parere di merito autonomo e presupposto rispetto alla procedura di evidenza allo stato attuale pubblicata». La giunta ha formalizzato l’indirizzo al dirigente competente affinché – nel parere da formulare – provveda a «esperire gli opportuni approfondimenti amministrativi, oltre che le richiamate perplessità di carattere sociale e ambientale indicate, non favorevoli al rilascio del titolo in assenza di ulteriori verifiche sull'impatto ambientale».

Tra l'altro, il ceto peschereccio locale, in un incontro tenutosi presso la Capitaneria di Porto Torres, pur non mostrandosi assolutamente contrario all'iniziativa, evidenziava la necessità di trovare dei siti alternativi posto che, quello scelto, costituisce notoriamente sito d'interesse per la pesca da parte dei pescatori professionisti locali e che la sua eventuale destinazione ad altri usi, lo renderebbe non più fruibile arrecando danno al tessuto economico della città. Dello stesso avviso, si sono detti il sindaco Mario Conoci e il direttore del parco Mariano Mariani, i quali hanno detto di «ritenere più opportuna l'individuazione di altro sito – se non anche una gestione diretta da parte dell'Amp di eventuali specchi acquei destinati alla sperimentazione di sistemi di produzione di energia dal moto ondoso – tema su cui, l’Area marina protetta, ha da tempo posto la propria attenzione mirando a diverse progettualità».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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