La Nuova Sardegna

Alghero

Setmana santa di Alghero, cresce l’attesa

di Nicola Nieddu
Setmana santa di Alghero, cresce l’attesa

Dopo due anni di stop per la pandemia dall’8 aprile tornano le processioni: scelta l’immagine simbolo

25 marzo 2022
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ALGHERO. Dopo due anni di stop per la pandemia da covid, ritornano le processioni della “Setmana Santa a l’Alguer”. Una delle tradizioni religiose più sentite della Sardegna tra riti e misteri, spiritualità e passione, le cui origini risalgono attorno al 1600 durante la dominazione spagnola. Dunque la città si prepara a rivivere uno dei momenti più identitari e intimi della sua tradizione tra le vie del centro storico e parte della città più moderna verso Sant’Agostino per poi far rientro nella città vecchia con la grande folla di fedeli al seguito. In questi giorni sono in via di predisposizione, in collaborazione tra la diocesi Alghero-Bosa, la confraternita della Misericordia, l’amministrazione comunale e la Fondazione Alghero, gli itinerari delle processioni e il calendario delle celebrazioni previste dall'8 al 16 aprile, che saranno presentati a breve.

Nel frattempo, come da tradizione, è stata scelta l’immagine simbolo della “Setmana Santa a l'Alguer 2022”, che sarà utilizzata per la comunicazione. Come accade da un po’ di anni a questa parte, sono stati coinvolti gli studenti del Liceo Artistico "Costantino". Tra questi è stato selezionata l'immagine realizzata da Martina Pintore, studentessa della 4B, dal titolo “Palma e Croce”. La liceale algherese si è ispirata alla cultura della palma in Sardegna “Sa pramma pintada” e al rito del Desclavament, la cerimonia più suggestiva del Venerdì Santo. Le antiche tecniche d'intreccio delle palme e i numerosissimi simboli che, dal Medioevo, fungevano da Biblia pauperum ed erano utilizzati da predicatori per insegnare il Vangelo agli analfabeti, assumono nel suo elaborato forma, vigore e simbolismi. Al centro della composizione appare il Cristo "intrecciato" in croce - simbolo della passione, morte, resurrezione e invito evangelico a imitare Gesù accettando mestamente anche la sofferenza. Ai lati, le scale rimandano al momento più intenso e drammatico del rito del Desclavament con il quale la collettività rivive il doloroso momento della Deposizione. In basso si scorge il Golgota, il luogo del Calvario fuori dalle mura di Gerusalemme che in tale immagine assume una forte valenza semiotica e racconta l'incontro dell'uomo con la Fede.

Tra gli altri studenti partecipanti, al secondo posto si è classificato Pietro Sechi della 3A, mentre al terzo posto la giovane Margherita Pinna della 3B. «La città di Alghero, ritrova, da secoli, nei riti della Settimana Santa tutta la sua identità – ha detto il sindaco Mario Conoci –, un evento immutato che conserva orgogliosamente la sua impronta catalana diventando il più importante dei momenti di fede in Sardegna durante il periodo pasquale. Ritorniamo a vivere la passione popolare – ha proseguito il primo cittadino – e ad essere partecipi di uno dei più bei momenti della storia culturale della città, ma tenendo presente e sempre in primo piano il senso di responsabilità e del mantenimento delle precauzioni che l’emergenza sanitaria ancora presente ci impone". Con gli anni la “Setmana Santa a l’Alguer” è diventata una grande attrattiva turistica. "Tra fede e tradizione, Alghero e gli algheresi si preparano ad accogliere i turisti da ogni parte d'Europa – ha evidenziato il presidente della Fondazione Alghero, Andrea Delogu –. Con la Settimana Santa e la Pasqua, infatti, prendono avvio una lunga serie di manifestazioni di carattere internazionale, grandi eventi sportivi e musicali che animeranno la lunga stagione estiva della Riviera del Corallo nel segno della cultura. Un'occasione in più per visitare i musei cittadini ed i tanti siti naturalistici che impreziosiscono il territorio».

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