La Nuova Sardegna

Alghero

Ospedali nel nord ovest dell'isola ancora a organici ridotti

di Nicola Nieddu
Ospedali nel nord ovest dell'isola ancora a organici ridotti

È il problema principale emerso nella riunione tra commissione Sanità e i sindaci del Sassarese

22 aprile 2022
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ALGHERO. «Ci vorranno almeno otto mesi di tempo, dall’inizio dei lavori, per vedere riaperte le sale operatorie dell’ospedale marino». Parola di Antonio Lorenzo Spano, direttore generale dell'Azienda ospedaliera universitaria di Sassari. Continueranno quindi le problematiche all’ospedale civile, che deve far fronte agli interventi finora gestiti dal “Regina Margherita” in campo ortopedico e oculistico. I lavori sono ancora in fase di progettazione interna.

Ma i problemi veri emersi nella riunione di ieri al Quarter, convocata dal presidente del consiglio comunale Raffaele Salvatore, e dal presidente della Commissione sanità algherese Christian Mulas, che ha visto riuniti i sindaci di Alghero Mario Conoci, di Ozieri Marco Murgia, di Ittiri Antonio Sau e di Thiesi Gianfranco Soletta, sono soprattutto legati alla mancanza di personale. Anche in prospettiva, quando le sale operatorie del Marino saranno in sicurezza e riqualificate, preoccupa la mancanza di anestesisti e ferristi.

Presenti ieri i consiglieri comunali componenti delle Commissioni sanità di ciascun comune, il direttore generale dell'Aou Antonio Lorenzo Spano, il direttore sanitario Francesco Bandiera, il direttore sanitario della Asl di Sassari Vito La Spina, il direttore del presidio di Alghero - Ozieri Gioacchino Greco, del distretto Marco Guido e tanti altri dirigenti e sanitari. Subito un attacco da parte del presidente della Commissione sanità di Alghero, Mulas, che ha affermato: «Come non si può pensare alla chiusura della lungodegenza postacuzie di Ittiri, al ridimensionamento di quella di Thiesi, alla sofferenza dell'ospedale di Ozieri la cui medicina è costretta a rifugio covid, alle sale operatorie del Civile di Alghero a mezzo servizio, personale allo stremo rimpallato da un presidio all'altro». Il sindaco di Ittiri Antonio Sau si è soffermato sulla chiusura della lungodegenza di Ittiri e dalla dirigenza della Asl non sono arrivate rassicurazioni su una sua imminente apertura proprio perché medici e infermieri dirottati altrove. Anche la Lungodegenza post-acuzie, prevista all'ospedale Marino, è stata derubricata a una mera ipotesi iniziale e, di fatto, non verrà realizzata. «Quello che chiediamo - ha detto Mario Bruno, leader del centrosinistra algherese - è un progetto complessivo sulla sanità del territorio. Dove sono finiti i fondi per il nuovo ospedale che classificazione vogliamo dare ai nostri ospedali visto che non hanno ottenuto i fondi come Dea di primo livello? E chi ha deciso che ad Alghero dovesse essere realizzata una Casa della Comunità e non, invece, Ospedale di Comunità come verrà fatto a Sassari, Ploaghe e Ozieri?».

La risposta al quesito di Bruno sugli ospedali di Comunità, nonostante i finanziamenti regionali, sta nel fatto che la mancanza di medici e infermieri renderà vana ogni ipotesi. Dal direttore sanitario dell’Aou, Bandiera, la constatazione che «le sale operatorie del Marino fossero assolutamente fuori norma e non rispettassero neanche i requisiti basilari. Per quanto riguarda l’Ortopedia bisogna mettere i professionisti in grado di operare in sicurezza e con maggior efficienza». Un tavolo permanente vigilerà d’ora in poi sulla sanità del territorio ed elaborerà proposte e progettualità da portare in Regione.
 

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