La Nuova Sardegna

Alghero

Hotel Capo Caccia, stop ai lavori

di Nicola Nieddu
Hotel Capo Caccia, stop ai lavori

«Il muro è abusivo»: un’ordinanza del Comune prevede la sospensione e la demolizione dell’opera 

27 aprile 2022
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ALGHERO. Immediata sospensione dei lavori con conseguente demolizione e rimozione delle opere realizzate abusivamente entro 90 giorni dalla notifica dell’atto. Questo quanto ordinato alla società proprietaria dell’Hotel Capo Caccia dal Comune di Alghero con un’ordinanza dello scorso 21 aprile a firma del dirigente Michele Fois. Secondo il dirigente comunale, in seguito ad accertamenti del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, sono state realizzate opere abusive. Nella determina dirigenziale viene evidenziata la «realizzazione abusiva di un muro di recinzione costituito da 4 file di blocchi cementati disposti su 9 arcate di un portico-passeggiata di altrui proprietà (Consorzio Pischina Salida), della lunghezza complessiva di circa 45 metri ed altezza media pari a circa 0,80 metri. La chiusura delle suddette arcate, in origine serrate da grate metalliche, è stata realizzata con blocchetti in cls e malta cementizia che misurano alla base inferiore 3,80 metri, alla base superiore 3,15metri per un'altezza di 0,80».

Inoltre viene contestata la «modifica permanente della morfologia di un tratto di terreno/stradello rispetto all’originario piano di campagna, a seguito di interventi nel sottosuolo per adeguamento di tratti di canalizzazioni, tubazioni e cavi interrati per le reti di distribuzione locale e di fognatura, che non prevedevano alcuna modifica morfologica, mediante riempimento e stesura di terre e rocce da scavo frammiste a rifiuti derivanti da demolizioni, su una superficie totale di circa 400 mq circa». Tutte opere che per gli uffici comunali sono prive di autorizzazioni.

Sulla questione interviene con una nota anche il Gruppo d’intervento giuridico: «A quanto pare si tratta di un nuovo tentativo di stravolgimento del sito di grandissima importanza naturalistica e paesaggistica. Infatti, agli inizi di dicembre 2020 era stato realizzato il disboscamento totale effettuato su un bosco misto di ginepri e conifere, in assenza di qualsiasi autorizzazione paesaggistica ed anche della valutazione di incidenza ambientale (Vinca), nell’area dell'Hotel Capo Caccia, acquisito nel 2019 da una cordata di imprenditori capeggiata da Francesco Biasion, titolare della società siderurgica Bifrangi e del vicino Condominio Eurotel Capocaccia».

La nota del GrIG, a firma di Stefano Deliperi, ricorda che «l’area costiera di Porto Conte rientra nell’omonimo parco naturale ed è tutelata con vincolo paesaggistico e con vincolo di conservazione integrale, ed è, inoltre, immediatamente contigua alla zona di protezione speciale e nel sito di importanza comunitaria Sic Capo Caccia con le isole Foradada e Piana e Punta Giglio».

Il GrIG che chiede anche il ripristino dell'area disboscata, conferma che, in caso di dibattimento penale, si costituirà parte civile con la richiesta di esemplare condanna dei responsabili.

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