«No a porcetto e puzza di fritto sul lungomare, non è decoroso per Alghero»
Parte della maggioranza protesta dopo le feste a base di cibo e musica sulla passeggiata Barcellona
Alghero Si accendono le polemiche all’interno della maggioranza consiliare dopo le recenti manifestazioni gastronomiche considerate non adeguate realizzate sulla passeggiata Barcellona, in pieno centro cittadino e nel clou della stagione turistica. A sollevare dubbi e critiche sono stati i gruppi consiliari di Città Viva, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, che con una nota congiunta firmata da Giampietro Moro, Giusy Piccone, Anna Arca Sedda e Gianni Occhioni, hanno puntato il dito contro l’opportunità e la qualità degli eventi autorizzati, ritenuti "non idonei" per il contesto urbano e turistico in cui si sono svolti.
«Si può anche dire no – esordiscono i consiglieri – Perché non ogni proposta di evento deve essere accettata acriticamente. Quello che è andato in scena sulla prestigiosa Passeggiata Barcellona ha deluso le aspettative e ha dato un’immagine distante dalla visione di Alghero che vogliamo costruire». Secondo i firmatari del documento, la gestione dell’evento avrebbe comportato criticità logistiche, ambientali e di decoro, andando a incidere negativamente sull’esperienza dei turisti, ma anche sul quotidiano dei residenti. In particolare, si sottolinea come il centro città, già sottoposto a forti pressioni in termini di traffico e pulizia, non possa diventare il teatro di manifestazioni improvvisate e poco qualificate.
«Alghero non può essere messa sullo stesso piano di un qualsiasi paese dell’entroterra, deve avere il coraggio di scegliere che tipo di eventi ospitare, quando e dove. Il lungomare cittadino, nel cuore della stagione turistica, non può trasformarsi in un contenitore disordinato di bancarelle, fritto misto, porcetto arrosto, torrone e musica da discoteca fino alle 3 del mattino, senza regole chiare».
Nella nota si auspica una programmazione più rigorosa e partecipata, coinvolgendo le sigle delle imprese locali, i produttori, la Fondazione Alghero, l’assessorato al commercio e tutti gli attori della filiera turistica e culturale. «Sì alle manifestazioni dei nostri cittadini e imprenditori, che hanno il diritto di lavorare, ma con accordi chiari in partenza e con location e tempistiche più adatte. Valutiamo anche altre aree della città, per distribuire gli eventi e coinvolgere più quartieri».
L’invito rivolto al resto della maggioranza è quello di ripensare e riprogrammare con responsabilità la gestione degli spazi pubblici e del calendario eventi, partendo da una logica di merito, qualità e coerenza con l’identità cittadina. «Tre anni e mezzo di amministrazione sono ancora davanti a noi – concludono – Siamo in tempo per correggere la rotta. Altrimenti, dopo aver forse soddisfatto l’appetito di pochi, ci ritroveremo tutti a guardare le stesse immagini: spazzatura fumante tra l’odore del fritto». La polemica interna alla maggioranza rischia ora di aprire un fronte politico delicato sulla gestione dell’estate algherese e sull’identità turistica della città, già messa alla prova da una stagione intensa e da un’offerta che, secondo i critici, merita una più chiara strategia di lungo periodo.