La Nuova Sardegna

Cagliari

Continua la guerra sull'ospedale Brotzu

Roberto Paracchini

L'opposizione regionale accusa l'assessore «La Dirindin sta affossando la sanità»

17 giugno 2007
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CAGLIARI. Il caso del mancato trapianto di fegato «è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso», ha affermato ieri mattina Pier Paolo Vargiu (capo gruppo dei Riformatori) nella conferenza stampa promossa dall'opposizione regionale sull'ospedale Brotzu: «Si dice che ci sia stato un problema per il sangue, eppure a Iglesias era disponibile. In realtà l'ospedale è in abbandono». Da qui la denuncia e un'interpellanza.
Il piano sanitario regionale, ha continuato Vargiu, precisava che «entro sessanta giorni si sarebbe predisposto anche il “piano sangue”, che prevede un coordinamento regionale e il coinvogimento delle strutture trasfusionali. Ma come si è visto non esiste niente». Poi Nello Cappai (Udc) ha anche affermato che «nei giorni scorsi correva voce che il direttore generale del Brotzu Mario Selis avesse dato le dimissioni (ipotesi smentita dal Brotzu - ndr)». E precisato di ricevere «lamentele di utenti che non sono più soddisfatti del servizio». Ma le responsabilità non sono degli operatori «ma di chi non dà all'ospedale i supporti necessari in personale e attrezzature. L'assessore Nerina Dirindin sembra volerlo affossare».

In particolare, nell'interpellanza, i consiglieri sottolineano tutta una serie di problemi. In primo luogo il fatto che nel settore cardiologico dei trapianti vi sia un «organico insufficiente di di tecnici perfusionisti, infermieri e medici». Situazione che ha causato «sofferenze che avrebbero portato negli ultimi due anni ad una significativa crescita percentuale dei rifiuti degli organi proposti al centro di Cagliari». Poi le «liste d'attesa si stanno allungando oltre ogni tollerabilità»: 4-5 mesi per una risonanza magentica, contro un mese di due anni fa. In Cardiochirurgia, inoltre, si sta riducendo il numero degli interventi: da 700-800 si è passati a 500. Mentre la lista d'attesa ordinaria pare abbia raggiunto i due mesi, «con pazienti prenotati con interventi d'elezione che voengono rinviati più volte a causa delle urgenze, con l'ovvia conseguenza della ripresa dei “viaggi della speranza”, indegni di un'assistenza di qualità». Mentre nel reparto di ostetricia e ginecologia si è «ridotto del venti per cento il numero dei parti». I pazienti «vanno dove viene fornito un servizio migliore», ha sottolineato Vargiu.

Mentre in medicina nucleare pare «sia stato paventato il rischio di interruzione dell'attività di routine convenzionale dal 26 giugno, a causa della carenza di personale tecnico». In più: l'unità operativa di neuroriabitazione, «inaugurata ufficialmente nell'autunno 2005 alla presenza dell'assessore alla Sanità, pur adeguatamente dotata di posti letto, opera ancora in regime di day hospital». Un fatto scandaloso, ha lamentato Onorio Petrini (Forza Italia), «che alimenta i viaggi della speranza. Eppure noi sappiamo che vi sono una serie di patologie che, se prese in tempo, permettono di recuperare la situazione. Se queste strutture non funzinano, allora produciamo handicappati». E l'elenco continua e coinvolge l'unità operativa di cardioriabilitazione, la seconda sala di neurochirurgia, le liste d'attesa di endoscopia digestiva, di urologia oncologica ecc. ecc.

Un quadro che i consiglieri regionali dell'opposizione considerano «desolante» e che vede anche l'aumento di contratti atipici per i medici, e personale infermieristico «impropriamente adibito a funzioni di carattere amministrativo». Per non parlare della «grave e progressiva obsolescenza degli strumenti e delle attrezzature tecnologiche». Secondo Cappai vi sarebbe un disegno volto a dequalificare la struttura a tutto vantaggio di altre aree, come quella di Sassari. Mentre «è grave - ha ribadito Mariano Contu (Forza Italia) - che il piano sanitaria sia solo un insieme di parole non attuate, come dimostra la storia del trapianto». Il problema, però, ha precisato Giorgio La Spisa (capo gruppo di Forza Italia), «è che questo governo rgionale fa solo grandi proclami e una politica fatta di pubblicità. Con giochi sul bilancio che non risolvono i problemi: una politica di immagine a scapito dei servizi». Giovedì, è stato annunciato, i consiglieri d'opposizione della commissione alla Sanità si recheranno al Brotzu «per verificare sul posto la situazione».
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