Bimbo ucciso dopo incesto, sospeso il processo: madre incapace
La donna è stata dichiarata totalmente incapace di intendere e di volere. Il processo davanti alla corte d’assise di Cagliari è stato rinviato al 27 gennaio
CAGLIARI. È stato sospeso il processo, celebrato a porto chiuse davanti alla corte d’assise di Cagliari, alla madre del bimbo assassinato nel 1996, il cui corpo venne ritrovato sotto ad un cavalcavia del basso Sulcis. Dopo una perizia, stamane la donna è stata dichiarata al momento totalmente incapace di intendere e volere e per questo il procedimento a suo carico è stato sospeso fino al prossimo 27 gennaio, quando uno specialista dovrà valutare nuovamente la sua condizione.
La vicenda risale al 1996, quando un automobilista notò il corpo senza vita di un neonato abbandonato per strada. Partirono le indagini ma i genitori del bimbo rimasero senza nome per anni fin quando, guidati dalla denuncia tardiva di un parente, i carabinieri coordinati dal pm Alessandro Pili, lo scorso anno, sono riusciti a identificarli. Il padre-nonno, pensionato di 72 anni difeso dall’avvocato Gianluca Aste, al momento dell’arresto ha negato ogni addebito nonostante le conferme arrivate dal test del Dna. I due sono stati accusati di omicidio. L’uomo, che aveva scelto il rito abbreviato, è stato già condannato in primo a 20 anni di reclusione.