La Nuova Sardegna

Cagliari

“Ville Matte” per abitare la terra

“Ville Matte” per abitare la terra

Villasor, una vetrina turistica per il paese grazie alle opere degli artisti

05 novembre 2013
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VILLASOR. Un'installazione fotografica con i portali e le finestre degli antichi caseggiati di Villasor. Un vecchio edificio in terra cruda che è stato trasformato come scenografia con un'enorme struttura in legno ricoperta di bustine di tè Un percorso stregato – realizzato con cartone e vecchi mobili – utilizzato poi come location per la notte di Hallowen, con una festa incentrata sulla degustazione di dolci tipici isolani. E ancora: quattro maschere che attraversano le quattro stagioni con un legame profondo con la vita agricola del paese. Una macchina impossibile destinata alla costruzione di mattoni in fango e paglia. Sono stati i gioielli costruiti dagli artisti internazionali che hanno animato per un mese la rassegna “Le Ville Matte”, incentrata sul tema “Abitare la terra nel Campidano”. Il vernissage della opere – inglobate nelle case del centro storico di Villasor – venerdì scorso con un vero e proprio meeting all'insegna della cultura e delle tradizioni. I giovani coinvolti nel corso dell'evento sono stati protagonisti di diversi momenti di scambio con gli abitanti del centro campidanese. Un traguardo davvero considerevole anche per il sindaco Walter Marongiu e l'assessore alla cultura Concetta Sangermano: «E' stata una vetrina turistica per il paese, con occasioni di rilievo mirate alla mescolanza degli artisti internazionali con gli abitanti del centro storico e della periferia di Villasor. La grande fetta dei ragazzi ha incrociato la cultura isolana, oltre alla bellezza del nostro paesaggio, con la prospettiva di un approdo nel Campidano in occasione delle vacanze estive. Questo si traduce nella possibile destagionalizzazione delle manifestazioni nel sud Sardegna». La rassegna si è svolta sotto l'egida dello staff di OfficineVida, con la guida degli artisti Mariano Corda e Manuela Serra. Un ruolo di primo piano è stato incentrato anche sul visiting professor Marie Claude Beck. Per la slovacca Andrea Kalinova, Katharina Mayer (dalla Germania), Vincente Ceraudo (giunto dalla Francia), il napoletano Fabrizio Monsellato, il palestinese Sahar Al Khateeb ed il canadese Justin Tylor Tate un'esperienza indimenticabile. Unica artista isolana Sabrina Oppo, che ha supportato gli altri partecipanti nell'assaggio di un pezzo di Sardegna.

Luciano Pirroni

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