La Nuova Sardegna

MANDAS. Nuovo furto sacrilego durante la notte nella sacrestia della chiesa parrocchiale di San Giacomo apostolo a Mandas. I ladri dopo aver forzato due porte si sono introdotti all’interno della sacrestia, hanno messo a soqquadro il locale e hanno rubato alcuni ex voto (catenine, anelli, bracciali) che erano custoditi all’interno di un armadio. Si sono poi allontanati facendo perdere le proprie tracce.

Ad accorgersi del furto è stato questa mattina don Giancarlo Dessì, il parroco del paese della Trexenta, che ha informato i carabinieri. I militari della stazione guidati dal comandante il maresciallo Roberto Perna e coadiuvati dai colleghi del nucleo operativo della compagnia di Dolianova dopo aver effettuato un accurato sopralluogo nella sacrestia alla ricerca di eventuali indizi hanno avviato le indagini, coordinate dal capitano Gabriele Porta, per identificare i ladri.

L’ammontare del bottino non è stato ancora quantificato. Il nuovo furto sacrilego è stato stigmatizzato dalla stragrande maggioranza della popolazione con in testa il sindaco Marco Pisano e il vice Umberto Oppus. Tre anni fa, nel gennaio del 2012, quando era parroco don Pascal Manca, poi trasferito a Villamar e successivamente sospeso dalla curia perché accusato di abusi sessuali su adolescenti, fu messo a segno, nella chiesa parrocchiale, un altro furto sacrilego.

I ladri cercarono di forzare il tabernacolo e rubarono le reliquie di alcuni santi fatta eccezione per quelle di San Giacomo Apostolo, il patrono. I ladri, non ancora identificati nonostante le serrate indagini, forse pentiti, alcuni giorni, dopo abbandonarono le reliquie in cimitero nell’intercapedine di due tombe.