La Nuova Sardegna

Cagliari

Blitz dei carabinieri in un circolo antimilitarista: la procura ordina il sequestro di documenti

Blitz dei carabinieri in un circolo antimilitarista: la procura ordina il sequestro di documenti

Cagliari, le perquisizioni, anche in un'abitazione, sono state disposte dalla procura del capoluogo, che indaga sull'ipotesi di vilipendio alle forze armate e diffusione di documentazione non riservata ma in uso esclusivo di ufficio: sequestrata numeroso materiale riguardante le attività del gruppo

04 marzo 2016
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CAGLIARI. Blitz dei carabinieri in un circolo privato e in un'abitazione a Cagliari, riconducibili ad alcuni personaggi legati a un gruppo antimilitarista e antagonista dell'isola. Le perquisizioni, disposte dal sostituto procuratore Guido Pani, sono state condotte nella notte dagli uomini della polizia militare che hanno sequestrato numerosa documentazione, riguardante diverse attività del gruppo.

L'inchiesta, secondo quanto si è appreso, è stata aperta per vilipendio alle forze armate e diffusione di documentazione non riservata ma in uso esclusivo di ufficio. I carabinieri adesso stanno analizzando tutto il materiale sequestrato e le persone coinvolte saranno presto sentite.

«Questa mattina, all'alba, i carabinieri sono entrati a casa di un nostro compagno, hanno perquisito lui, rivoltato la casa intera comprese le stanze dei coinquilini e sequestrato di tutto a lui e ai coinquilini». È quanto scrivono, su Facebook, gli appartenenti a «Sa Domu Studentato Occupato Casteddu», riferendosi al blitz effettuato dagli uomini della polizia militare che, da quanto si è appreso, starebbero indagando per conto della procura di Cagliari per vilipendio alle forze armate e diffusione di documentazione non riservata ma in uso esclusivo di ufficio.

«Sono poi andati in un circolo privato frequentato da compagni e hanno rivoltato anche quello come un calzino sequestrando molte cose - scrivono ancora sul social network - Il compagno è al momento in caserma. Quando la repressione batte significa che siamo sulla strada giusta. È però il momento di stringersi intorno a Sa Domu e al Comitato studentesco contro l'occupazione militare, per tutto ciò che rappresenta il primo per la città e il secondo per la liberazione della Sardegna dagli eserciti che giocano alla guerra nella nostra terra».

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