Iglesias, cittadini in piazza contro il declassamento dell'ospedale
Un Comitato si oppone: "La struttura passerà da presidio di eccellenza per il Sulcis iglesiente a struttura ambulatoriale attiva solo dal lunedì al venerdì"
IGLESIAS. Da ospedale di eccellenza per il Sulcis iglesiente a struttura ambulatoriale attiva solo dal lunedì al venerdì. Il destino del Cto di Iglesias non piace ai cittadini, che stamattina 30 aprile sono scesi ancora una volta in piazza davanti al nosocomio per dire no al piano della rete ospedaliera regionale che prevede il centro traumatologico come ospedale di completamento e non di primo livello, operativo tutti i giorni 24 ore su 24 come un vero e proprio ospedale.
Il Cto da oltre dieci anni è interessato da lavori di ristrutturazione, messa a norma e ampliamento . Una serie di interventi, in alcuni periodi interrotti a causa di qualche contenzioso, che sono costati nel complesso quasi trenta milioni di euro necessari per ospitare servizi e reparti e creare un punto di riferimento per tutto il territorio. I lavori continuano e l'ospedale appare ancora un cantiere.
Dalla prossima settimana partirà la nuova organizzazione con i reparti operativi dal lunedì al venerdì, cioè con l'ospedale di tipo ambulatoriale. Da qui la protesta dei cittadini, anche perchè dalla Asl 7 si era sempre parlato del Cto come di un ospedale di eccellenza e fiore all'occhiello del Sulcis Iglesiente; così dipendenti Asl, rappresentanti di associazioni, consiglieri regionali, comunali e semplici cittadini senza bandiere, colori politici o sigle sindacali si sono riuniti per esprimere rabbia e preoccupazione e dire no a gran voce allo smantellamento dei servizi sanitari cittadini.
Il sit - in, organizzato dal Comitato Uniti per la Salute, ha visto i manifestanti chiedere le dimissioni del commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, che alcune settimane fa ha effettuato i trasferimenti dei reparti di radiologia, medicina e pronto soccorso dall' ospedale Santa Barbara, al Cto creando una serie di disagi così come hanno sottolineato i rappresentanti del comitato. "Uno spostamento, hanno spiegato, che ha provocato mal funzionamento dei singoli reparti, disagi per il personale dipendente e ancor più grave per i pazienti".
Il trasferimento dei reparti secondo il Comitato per la Salute è stato ordinato, obbligato in piena autonomia dal commissario, senza ottenere le dovute autorizzazioni. "E' difficile comprendere i timori di chi ritiene che il Cto, ha risposto in una nota il commissario Onnis, si stia trasformando in un Poliambulatorio o più in generale che questa Direzione stia tentando con un colpo di mano di smantellare i servizi sanitari della città di Iglesias: basti pensare che per il Presidio Cto è previsto il passaggio dagli attuali 38 posti letto a 120 posti letto a regime, un dato che da solo esprime il progetto che la Direzione sta dedicando al miglioramento ed efficientamento del servizio ospedaliero cittadino".
Pronta la replica del Comitato: " I posti letto al Cto aumentano dopo che sono stati chiusi dei reparti al Santa Barbara e adesso anziché due ospedali ne abbiamo solo uno, ma con funzione ambulatoriale".