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Cagliari

Elezioni comunali a Cagliari, Alberto Agus: «La natalità al centro del programma»

Elezioni comunali a Cagliari, Alberto Agus: «La natalità al centro del programma»

Non celebrerò unioni gay ma delegherò qualcun altro. L'obiezione è un diritto

31 maggio 2016
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CAGLIARI. Per la corsa a Palazzo Bacaredda scende in campo anche il Popolo della famiglia fondato da Mario Adinolfi. A tenere alta la bandiera degli ultra cattolici è l’avvocato Alberto Agus. Un programma in cui ha un ruolo fondamentale la dottrina cattolica. A partire dalle politiche a favore della natalità. «Saranno al centro della nostra azione amministrativa – spiega Agus –. Solo nel 2015 a Cagliari si sono registrati 1800 morti a fronte di 600 nascite. Se si continua di questo passo entro 15 anni la Sardegna avrà 300mila abitanti in meno. Per questo motivo la nostra politica non potrà prescindere dal sostegno alla natalità e alla famiglia».

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Assegno per i nuovi nati. Agus ha in mente un assegno di 2500 euro per ogni nuovo nato. «È una cifra alta, ma è una iniziativa che si può fare tagliando le tante spese inutili del bilancio comunale. Spese non prioritarie».

Guerra all’aborto. Ma nel suo programma ci sono anche iniziative a costo zero. «Abbiamo in mente di dare vita a un associazionismo familiare, cooperative di famiglie che attraverso aiuti reciproci possano garantirsi i servizi. Oggi ci sono tante donne che non portano avanti la gravidanza perché non possono mantenere il figlio. Vogliamo rafforzare i centri di aiuto per la vita per contrastare il sempre più frequente ricorso all’aborto».

Housing sociale. Un altro punto del suo programma riguarda gli aiuti alle giovani coppie. «Ricorreremo all’housing sociale, che, tramite un canone calmierato, consentirà ai giovani di mettere su famiglia».

Unioni civili. Sulla nuova legge che ha introdotto le unioni gay Agus non ha dubbi. «Farò ricorso all’obiezione di coscienza, è un mio diritto e non registrerò personalmente l’unione, ma a farlo sarà un altro addetto da me delegato».

Zedda. Sul sindaco uscente il giudizio di Agus è in chiaroscuro. «Sui lavori pubblici nulla da dire, i lavori li ha realizzati. Ma sono contrario alle sue politiche sociali: il registro sulle unioni civili è stato un errore, perché non aveva nessuna valenza». (al.pi.)

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