La Nuova Sardegna

Cagliari

Sanità, corteo a Cagliari: «Giù le mani dai piccoli ospedali»

Gian Carlo Bulla
Sanità, corteo a Cagliari: «Giù le mani dai piccoli ospedali»

Sindaci e comitati chiedono che i servizi restino sul territorio

09 novembre 2016
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CAGLIARI. Circa un migliaio di persone hanno partecipato oggi 9 novembre 2016 a Cagliari alla manifestazione contro il piano di riordino della rete ospedaliera e in difesa dei piccoli ospedali e dei servizi per le comunità delle zone disagiate organizzata dalla “Rete sarda difesa sanità pubblica”.

Da piazza del Carmine luogo dell’assembramento poco prima delle 10,30 è partito un colorato e rumoroso corteo che ha raggiunto la sede del consiglio regionale. Sono scese in piazza le popolazioni del Mandrolisai, Barbagia, Barigadu, Sarcidano, Barbagia di Seulo, Sarrabus-Gerrei, Trexenta, Bassa Ogliastra, per difendere la sopravvivenza degli ospedali di Thiesi (civile) Sorgono (San Camillo),Isili (San Giuseppe Calasanzio), Muravera (San Marcellino). Alla manifestazione snobbata dalle organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil hanno aderito la Confsal, il Nursind, la Confederazione sindacale sarda e l’Unione sindacale di base.

Tra i manifestanti Piersandro Scano e Rodolfo Cancedda presidenti rispettivamente dell’Anci regionale e dell’Associazione sarda enti locali “ Condividiamo la giusta battaglia intrapresa dalle popolazioni dei territori periferici- hanno sostenuto all’unisono i due presidenti-. Il diritto alla salute deve essere garantito a tutte le persone, così come sancito dalla costituzione, indipendentemente dal luogo in cui vivono”. Il bersaglio numero uno dei manifestanti è stato l’assessore regionale alla sanità Luigi Arru.

Tra gli slogan più gettonati : “Basta tagli sulla pelle dei cittadini”- “ Dai territori alla regione,più sanità meno corruzione”- Giù le mani dai nostri ospedali” Zone interne disagiate sanità più abbandonata”. Ad aprire il corteo preceduto dalle ambulanze delle associazioni di volontariato di Gadoni, Belvì, Samugheo, Escalaplano, un trentina di sindaci con la fascia tricolore. Tra gli striscioni quello maggiormente fotografato è stato “Eletti non foste per governar da bruti” indirizzato chiaramente agli assessori e ai consiglieri regionali.

“Per l’ennesima volta abbiamo espresso - affermano Lidia Todde (comitato salviamo l’ospedale san Marcellino- Obiettivo sanità Sardegna onlus) e Marco Falchi, sindaco di Muravera,- la nostra grande preoccupazione e il nostro totale dissenso per la riforma sanitaria che prevede un impoverimento dei servizi essenziali indispensabili per il nostro territorio”.

“I presidi ospedalieri pubblici di tutta l’isola- dichiara Claudia Zuncheddu,presidente della “Rete sarda difesa sanità pubblica”-, con l’alibi del ridimensionamento e del taglio dei costi della sanità, di fatto rischiano di essere declassati e chiusi. Denunciamo anche lo sgretolamento del sistema ospedaliero cagliaritano,tra accorpamenti e chiusura di ospedali altamente specialistici e al servizio di tutta la Sardegna, e la riduzione del personale medico e paramedico sempre più vessato e mortificato per le scelte della classe politica”.

"Non è certo con i tagli indiscriminati degli ospedali minori in tutti i territori della Sardegna che si mantiene fermo l’obiettivo di un servizio sanitario efficiente ed efficace che abbia al centro dell’azione il malato come persona" sottolinea Giacomo Meloni segretario generale della Confederazione sindacale sarda

"Non si tratta di una battaglia fatta solo in difesa dei piccoli ospedali,fondamentali per i territori periferici - dice Marco Lampis, sindaco di Escalaplano - ma di una battaglia in difesa dei servizi sanitari territoriali in genere (ambulatori medici di base e guardie mediche, medicina specialistica e poliambulatori, punti prelievo, esami di laboratorio). Il diritto alla salute va garantito indistintamente a tutti i cittadini,ovunque risiedano, assicurando ad ognuno qualità, sicurezza e appropriatezza nelle cure”.

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“Vogliamo una riforma del sistema sanitario vera, seria e radicale- sostiene Paride Reale, presidente del “Comitato sanità sulcitana,iglesiente e sarda - capace di ignorare interessi e lobbies, mediche, politiche di qualsiasi natura".

“Rifiutiamo la logica di un sistema sanitario che pretende di rapportarsi al cittadino in base alla convenienza economica - denuncia Bastianu Cumpostu, portavoce di” Liberos.rispetados,uguales”, che pretende finanziamenti pubblici ma profitti privati, che da o toglie in base a opportunità chiaramente manageriali. La sanità è un diritto e lotteremo per difenderlo in tutti i territori e per tutti”.

Al termine delle manifestazione i sindaci presenti dopo una lunga trattativa sono stati ricevuti dal presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau. Al quale hanno illustrato le motivazioni della manifestazione.

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