La Nuova Sardegna

Cagliari

Città metropolitana, il ministro De Vincenti annuncia: ecco le prime risorse del Patto per Cagliari

Un panorama di Cagliari (foto Mario Rosas)
Un panorama di Cagliari (foto Mario Rosas)

L’intesa, per la quale sono disponibili 168 milioni di euro, prevede circa 70 interventi nei settori infrastrutture, ambiente e sviluppo turistico, sviluppo economico e produttivo, cultura salute e benessere

20 febbraio 2017
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CAGLIARI. Arrivano le prime risorse del Patto per la città metropolitana di Cagliari, firmato il 17 novembre scorso nel capoluogo sardo dall’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal sindaco Massimo Zedda. A disposizione dei Comuni il 10 per cento dell’importo di ciascun intervento.

L’annuncio è stato dato dal ministro della Coesione territoriale Claudio De Vincenti a Cagliari, dove ha incontrato il sindaco e i primi cittadini degli altri comuni, per la riunione del Comitato di indirizzo e controllo sulle gestione del Patto.

L’intesa, per la quale sono disponibili 168 milioni di euro, prevede circa 70 interventi nei settori infrastrutture, ambiente e sviluppo turistico, sviluppo economico e produttivo, cultura salute e benessere. La città metropolitana dovrà impegnare entro l’anno 30 milioni del Patto che prevede un impegno triennale.

«I 168 milioni di euro», ha spiegato il sindaco Zedda, «potrebbero anche crescere in quanto sono previste premialità in relazione alla capacità di spesa dei Comuni dopo la verifica finale». Il ministro ha spiegato che ogni responsabile del procedimento dovrà registrarsi alla banca dati unitaria del ministero delle Finanze per avere il 10 per cento di autorizzazione di cassa.

Di fatto, quindi, sono disponibili i primo 17 milioni circa. De Vincenti dopo la verifica ha detto di aver riscontrato «grande concretezza e serietà» con «molte attività in corso, altre per cui si stanno predisponendo i bandi di gara e altre ancora, come il completamento della metropolitana, nella fase di progettazione». L’accesso alle prime risorse, nelle intenzioni del governo, dovrebbe avere «un effetto di accelerazione» per gli interventi e la formula predisposta dovrebbe consentire di portare avanti i progetti già avviati senza dover aspettare chi è in ritardo.

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