La Nuova Sardegna

Cagliari

Regione, svolta sui trasporti: treni più veloci e nuovi bus

Luca Rojch
Il pendolino sardo in una foto di Giovanni Pala, Utp Sardegna
Il pendolino sardo in una foto di Giovanni Pala, Utp Sardegna

Presto pronto il nuovo sistema di controllo della rete in Sardegna. Arrivano 101 pullman

20 febbraio 2018
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SASSARI. La rivoluzione dei trasporti passa da una semplice constatazione. Si impiega meno tempo per arrivare da Alghero a Londra che da Badesi a Cagliari. La Regione in questi anni si è concentrata per uscire dal medioevo dei collegamenti. La continuità territoriale interna è un concetto che diventa sempre più centrale nella politica dell’isola. Al suo arrivo la giunta Pigliaru ha trovato una situazione vicina al collasso. Treni fermi agli anni Sessanta e tempi di percorrenza improponibile. La Sardegna non ha rete elettrificata, né doppio binario. Per non parlare poi della rete a scartamento ridotto, che in alcuni tratti risale all’Ottocento. Uno dei famosi gap infrastrutturali. Impossibile pensare a un trasporto alternativo all’auto. A distanza di quattro anni i treni sono molto più nuovi e un po’ più veloci. Ma il sistema globale dei collegamenti interni è ancora deficitario.

Treni. E su questo punto che la “cura del ferro” promossa dalla giunta Pigliaru dà i risultati più evidenti. Alla fine del 2017 la metà della rete a scartamento ordinario è stata coperta dal Sistema di controllo marcia treno, Sctm. Strumento indispensabile perché i pendolini in servizio sulla Sassari-Cagliari e sulla Olbia-Cagliari possano aumentare la velocità e realmente pendolare. Il sistema è stato installato su 185 chilometri di rete ferroviaria. Spesi 12 dei 20 milioni stanziati. Fino a ora sono stati coperti i tratti. Sono già stati completati gli interventi sulla Oristano-Macomer e sulla Macomer-Ozieri-Chilivani. Entro il primo semestre 2018, secondo le stime di Rfi, il sistema sarà attivato anche sulle tratte Chilivani-Olbia e Decimomannu-Iglesias-Carbonia. La cura del ferro era stata inaugurata dall’ex assessore Massimo Deiana, in accordo con il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Ora è portata avanti dall’attuale assessore Carlo Careddu, che crede nella possibilità di creare un sistema di collegamenti interni che tagli i tempi e sia davvero utile per i sardi, ma anche per i turisti. Ecco perché la Regione vuole collegare con la ferrovia tutti e tre gli aeroporti sardi.

Scartamento ridotto. È di sicuro l’anello più debole di tutta la catena dei trasporti nell’isola. Quello più arretrato e trascurato nei decenni. Ora viene portato avanti il processo di automazione per garantire maggiore sicurezza e riduzione dei tempi di percorrenza. Viene installato il sistema di Controllo centrale computerizzato sulle tratte Monserrato-Isili e Macomer-Nuoro per i quali sono stati investiti 55 milioni. Questo sistema evita che per attraversare qualsiasi passaggio a livello non custodito il treno proceda a passo d’uomo. La Regione attende ulteriori risorse per l’adeguare ai nuovi standard anche delle tratte Sassari – Alghero e Sassari – Sorso.

Bus. L’altro fronte su cui si punta è il rinnovo degli autobus che viaggiano per le strade dell’isola. Molti sono vecchi e seganti dai troppi chilometri. Dall’assessorato fanno sapere che sono in consegna 101 nuovi mezzi. Investiti 22 milioni di euro. Risorse che arrivano dal ministero delle Infrastrutture. Le aziende beneficiarie del fondo appositamente costituito per la fornitura di autobus cofinanziano l’acquisto con il 10 per cento di risorse. La giunta con delibera del 30 gennaio ha aggiunto altri 15 pullman. Investiti 4,5 milioni di euro. Il rinnovo del parco mezzi su gomma sarà completato con lo stanziamento di ulteriori risorse del ministero delle Infrastrutture.

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