La Nuova Sardegna

Cagliari

e-Sport: è sarda la squadra più forte d'Italia nei videogame

Stefano Ambu
Gli e-atleti del Team Forge in gara
Gli e-atleti del Team Forge in gara

La Team Forge è nata nel 2016 dall'idea di un imprenditore sardo-romano in collaborazione con Ctu, l'università coreana all'avanguardia, si è classificata al primo Eu masters di League of legends 

05 aprile 2018
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CAGLIARI. Sveglia, letto da mettere a posto e caffellatte e biscotti in cucina nella casa-foresteria di Selargius. Poi tutti - una decina ragazzi tra i diciassette e i vent'anni - sul pulmino per andare ad allenarsi in viale Monastir. Non si corre, non si suda, non si fatica: è uno sport che si pratica seduti. Anche per molte ore di fila. E una delle squadre più forti d'Italia è di Cagliari: si chiama Team Forge e ultimamente sta facendo incetta di trofei. In realtà c'è una "e" che fa la differenza: lo sport è un e(lectronic) sport. I campioni giocano con le dita sulla tastiera e gli occhi sullo schermo. Ma non è solo e semplicemente videogame: è un nuovo modo di concepire l'utilizzo dei giochi elettronici. E si fa sul serio.

In questi giorni al quartier generale all'ingresso di Cagliari è impossibile fare visite e foto. La squadra - spiega Alessandro Fazzi, imprenditore e mente del progetto, nato a Roma ma "mezzo sardo" e innamorato dell'isola che su Facebook si presenta con il nome di battaglia di Sirbone - è in ritiro. Distrazioni e interviste vietate come normalmente accade nei momenti delicati a Milanello o a Trigoria. Fazzi e team manager fanno uno strappo alla regola per uno scambio di battute con la stampa: naturalmente via messenger, sulla chat. I ragazzi? Superallenamento e massima concentrazione. Poche pause. Due si fanno per andare e tornare dall'abitazione comune dove la squadra, composta anche da ragazzi estoni e ucraini, mangia, dorme, fa il bucato. E fa gruppo, fattore indispensabile per coordinarsi nelle battaglie dal vivo, o a distanza, con ragazzi di tutti il mondo. Una vita lontano da casa come capita ai coetanei che giocano nella Primavera del Cagliari calcio. Società che, anche lei, ha da poco iniziato a mettere i piedi negli eSports con uno specialista del settore. Il clima prepartita? «Come in tutti i ritiri - spiega il team manager Alessandro Sesani del Team Forge - siamo in piena full immersion».

I giocatori? Ragazzini e ragazzi che stanno provando a sfondare nel mondo virtuale dell'eSport. E che sognano di vivere di questo. Anche se la vita esportiva non è lunghissima: i riflessi di un sedicenne non sono certo quelli di un trentenne. La Team Forge nasce appena due anni fa con la collaborazione della Ctu, universitá coreana con anni di esperienza nel settore. L'idea è quella di far capire che l'eSport è una cosa seria, non un passatempo. D'altra parte l'elettronica è di casa anche a scuola. E i videogames - insegnano anche le ricerche accademiche - spesso possono diventare un aiuto alla didattica (game based learning) per maestri e professori: vale la Wii, ma anche Mario Bros. Anche per la capacità di aiutare l'allenamento al problem solving, la risoluzione dei problemi. Perché in una partita devono prendere mille decisioni e risolvere altrettanti dilemmi in un lasso di tempo ridotto a pochissimi secondi in cui optare per questa o per quella opzione. Insomma se ora nella vita di bambini, adolescenti e ragazzi è sacrosanto, accettato e incoraggiato, l'abbinamento sport-studio, anche l'eSport si sta ritagliando un suo spazio.

«Di sicuro - spiega Fazzi - faremo delle attività anche in Sardegna per sensibilizzare i ragazzi all'eSport e fare apprezzare le differenze con il semplice videogame». E Cagliari è anche una "capitale" che può puntare allo scudetto. Perché nell'elettronica e su internet un'isola non è più un'isola: sfidare una squadra di New York o una di Sassari è la stessa cosa. Poi perché Fazzi ha vissuto tanti anni in Sardegna. Un luogo ideale, spiega l'imprenditore che ha fatto nascere Team Forge, anche e "soprattutto per lo stile di vita e per il clima". In una terra, continua, che assomiglia alle Maldive, però in pieno Mediterraneo. «Come potrebbero - spiega - gli stranieri non apprezzare la Sardegna?».

Insomma, i ragazzi che vengono da mezza Italia - ma nelle scorse settimane ci sono state visite anche dalla Corea - stanno bene: giocano, si allenano e respirano aria buona. E vincono: con il successo di sabato 31 marzo la squadra si è qualificata al primo Eu masters di League of legends. Prima aveva collezionato una serie di medaglie d'oro ai più importanti campionati nazionali, dalla Lega, all'Eic winter 2017 e poi alla Pgn Season 1 2018. Ora è arrivato il momento di provare l'assalto all'Europa, ovviamente vituale. E nel mirino c'è anche la finale di "Lega prima" che si tiene al Romics, la grande rassegna internazionale sul fumetto, l'animazione, cinema e soprattutto i "games", organizzata dalla Fiera di Roma. Un evento dui quelli che piacciono al Team Forge che coltiva i campioni del presente proiettati in una delle discipline che potrebbero fare la parte del leone nel futuro. Lo dicono i numeri: il gioco League of legends, dove il team cagliaritano eccelle, ha 100 milioni di utenti attivi nel mondo. E il Cio, il comitato olimpico internazionale, ha già idea di aprire le olimpiadi agli eSports. Perché il futuro è sempre più vicino e sempre più virtuale.

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