La Nuova Sardegna

Cagliari

Un ponte di poesia tra Sardegna e Liguria

Claudio Pozzani al Teatro Civico di Castello di Cagliari (foto Mario Rosas)
Claudio Pozzani al Teatro Civico di Castello di Cagliari (foto Mario Rosas)

Si è chiusa nel successo la due giorni al Teatro Civico di Castello a Cagliari "Porte Spalancate": Il commosso ricordo del poeta Claudio Pozzani sulla tragedia di Genova: "Ero su quel viadotto, mi sento un miracolato"

30 settembre 2018
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CAGLIARI. Da Genova a Cagliari per creare un ponte tra Sardegna e Liguria attraverso la poesia. Si è concluso con un successo di pubblico "Parole Spalancate" evento speciale del 24/o festival internazionale diretto dal poeta e performer genovese Claudio Pozzani.

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Sono state due giornate intense al Teatro Civico di Castello di Cagliari per far dialogare i versi con le altre arti, in particolare con musica e danza. Ma proprio perché quello gettato è un ponte vero tra due comunità, non si è potuto non accennare subito alla tragedia che la città di Genova vive ancor oggi: il crollo del ponte sul Polcevera.  Con le sue 43 vittime e centinaia di sfollati, Claudio Pozzani l'ha vista da vicino. "Ero in auto su quel ponte diretto verso l' aeroporto per poi andare a Ramallah per un incontro poetico 40 minuti prima che crollasse - racconta a La Nuova Claudio Pozzani - mi sento un miracolato. Il cuore duole davanti alla mia città ferita, alle troppe vittime, una Genova divisa in due. Ma Genova ha sempre avuto la forza di risollevarsi e ripartire con grande dignità. Forse la metafora è questa- aggiunge Pozzani- vengo da una città dove è crollato un ponte e arrivo a Cagliari per costruire altri ponti perché la poesia è la forma d'arte che crea più connessioni tra culture, lingue, popoli".

La due giorni cagliaritana, sostenuta e patrocinata dal Comune di Cagliari, è stata l'occasione per far risuonare note e parole nello scenario magico e affascinante del teatro che ha per tetto il cielo. Su questo palco si sono avvicendate le voci di alcuni autorevoli rappresentanti del panorama poetico nazionale e sardo, coreografi e musicisti.

Un parterre di qualità. Da Claudio Sergio Perroni con la sua incisiva "prosa poetica" alla cifra raffinata di Rita Pacilio, ancora la cantautrice milanese Patrizia Cirulli che "canta" i versi dei grandi, da Catullo a Quasimodo. I versi delicati di Piera Masia e essenziali di Barbara Garassino, quelli torbidi e autentici di Valentina Neri letti ma anche danzati attraverso le affascinanti coreografie di Rossana Mele.

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Applauditi anche Alessandra Fanti e Daniele Takeshi Pinna. Note e parole si sono intrecciate anche nelle creazioni poetiche performative di Claudio Pozzani, Alberto Masala e Marco Colonna, con i versi che si traducono in potenti azioni sceniche.

Hanno impreziosito il cartellone i Marti, Andrea Bruschi, voce, Marco Traversone alle chitarre e Simone Maggi al piano elettrico e tastiere, un viaggio sull'asse Berlino Italia con un repertorio che strizza l'occhio a jazz, swing, New wave, Dark. Sul palco anche il live Elettropercutromba, Domenico Cipriano, voce poetica, Carmine Cataldo alla tromba, Fabio Lauria, tastiere, effetti, Paolo Godas, basso, campionature.

Parole Spalancate ha regalato anche le suggestioni dell'arpa elettrica di Raul Moretti in duo con Andrea Melis, e quelle create dagli universi poetici della pianista e compositrice Valentina Colonna.

La due giorni è stata organizzata dal Circolo dei viaggiatori nel tempo in collaborazione con il Grimorio delle arti.

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