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Cagliari, ferì un connazionale: nigeriano arrestato per tentato omicidio

Luciano Onnis
Cagliari, ferì un connazionale: nigeriano arrestato per tentato omicidio

L'uomo aveva aggredito la vittima colpendolo con un coccio di bottiglia. Il racket delle elemosine dietro il fattaccio

28 ottobre 2019
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CAGLIARI.La pretesa di essere l’esclusivista delle elemosine davanti alla basilica di Nostra Signora di Bonaria sarebbe la causa del tentato omicidio di un extracomunitario avvenuto nel tardo pomeriggio di domenica 19 ottobre scorso. Una faccenda fra due giovani nigeriani, per poco non conclusasi in tragedia. Uno, il feritore che aveva usato una bottiglia rotta a metà per colpire il rivale, è stato individuato, rintracciato e arrestato per tentato omicidio. Si chiama Francies Agbonlahor, 32 anni, richiedente asilo politico però rigettato dalla prefettura (con conseguente ricorso), ed è da 4 anni abitante a Cagliari e hinterland senza fissa dimora. Adesso è rinchiuso nel carcere mandamentale di Uta.

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Questi i fatti. Intorno alle 20 del 19 ottobre, appena finita la messa pomeridiana nella basilica di Bonaria e con i fedeli che erano ormai andati quasi tutti via, c’era stato un improvviso scontro fra l’arrestato e un suo connazionale 31enne che da qualche tempo aveva osato appostarsi davanti all’ingresso della chiesa per chiedere l’elemosina. Il feritore è sbucato improvvisamente da dietro alcune auto e ha affrontato il rivale nel piazzale della basilica colpendolo alla testa con una bottiglia di vetro e poi al ventre con il coccio rimastogli in mano. Poi era scappato in direzione di viale Diaz e del lungomare di Su Siccu. Una telefonata al 113 da parte di alcuni fedeli che avevano assistito a distanza all’aggressione, ha segnalato l’accaduto e sul posto sono subito arrivate le volanti della polizia.

Il ferito, seduto sul marciapiede, presentava una abbondante perdita di sangue sia da un braccio che da una spalla e per questo veniva sollecitato l’intervento di personale del 118 per un urgente ricovero ospedaliero, con successiva prognosi di 30 giorni. Intanto i poliziotti erano riusciti a farsi descrivere l’aggressore, sia dalla vittima che dai testimoni oculari che avevano soccorso per primi il ferito. In base alle indicazioni raccolte, gli investigatori hanno puntato le loro attenzioni sul nigeriano Francies Agbonlahor, un senza fissa dimora che tempo prima era stato identificato proprio presso la basilica di Bonaria e aveva precedenti della stessa natura nei confronti di altri extracomunitari questuanti presso altre chiese cittadine.

Dalle immagini acquisite da un sistema di videosorveglianza era stato possibile osservare la dinamica dei fatti, pur non distinguendosi i tratti somatici dei due soggetti coinvolti. In particolare risultava chiara la premeditazione del fatto: l’aggressore, di statura media, che indossava giubbotto scuro, pantaloni chiari e cappellino con visiera, dopo aver percorso velocemente il tratto di marciapiede prospiciente la Basilica, raggiungeva la vittima colpendola ripetutamente in varie parti del corpo con un oggetto non meglio identificato, poi risultato essere una bottiglia di vetro. Poi la fuga precipitosa lungo le scalinate prospicienti viale Diaz. In base alle indicazioni raccolte e al riconoscimento in foto dell’aggressore da parte della vittima, gli agenti si sono messi alla ricerca del feritore, attività non semplice perché il giovane non aveva una fissa dimora.

Le ricerche si sono concluse sabato all’alba in una casa di Selargius, dove il nigeriano stava convivendo con una donna italiana di 38 anni, risultata estranea e non a conoscenza dei fatti. L’uomo, che ha opposto resistenza ferendo due poliziotti (7 giorni di prognosi a entrambi), è stato infine immobilizzato e ammanettato per essere portato prima in questura per le formalità di rito e poi nel carcere di Uta. Oggi o domani l’interrogatorio di garanzia del gip del tribunale di Cagliari.

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