La Nuova Sardegna

Cagliari

Donne in politica, nei comuni sardi le norme per la parità di genere funzionano

Luisa Marilotti
Luisa Marilotti

L'associazione Coordinamento 3 ha presentato il nuovo studio di Luisa Marilotti sulle elezioni amministrative del 2019

21 novembre 2019
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CAGLIARI. Le norme antidiscriminatorie di genere applicate alle tornate elettorali funzionano. In Sardegna, pur con lentezza, luci e ombre e in modo disomogeneo e irregolare, un'evoluzione è in atto. È quanto emerge dall'ultimo dossier della studiosa Luisa Marilotti presentato a Cagliari dall'associazione Coordinamento 3- Donne di Sardegna negli spazi della Fondazione Sardegna. Marilotti ha affrontato l'analisi delle elezioni amministrative del 2019 nell'Isola: una tornata significativa perché ha riguardato 28 Comuni, compresi cinque sopra i 15mila abitanti (Cagliari, Sassari, Alghero, Monserrato e Sinnai), per un totale di 442.902 abitanti, un quarto della popolazione sarda. C'è un dato che colpisce: nei dieci Comuni con più di cinquemila abitanti era candidato il 43,40% di donne, ben oltre la soglia del 33% prevista dalla legge. Ancora: nei cinque sopra i 15mila sono state elette il 34% di consigliere, mentre in due centri sopra i 15mila dove si votò nel 2017 (Oristano e Selargius) le elette furono il 27%.

Le misure di riequilibrio hanno avuto effetti positivi anche sulla composizione delle Giunte nei 13 Comuni oltre i tremila abitanti: a sorpresa le assessore nominate sono state il 52%, ben oltre la soglia minima antidiscriminatoria del 40%. A dimostrazione del fatto che le norme «servono», Luisa Marilotti ha messo in evidenza un dato su tutti: alcuni Comuni con meno di tremila abitanti, proprio perché esonerati dal vincolo di legge, sono totalmente privi di assessore o vicesindache. La nota dolente riguarda l'assenza di sindache elette nei comuni con più di cinquemila abitanti. «Questo - ha spiegato Marilotti - dimostra che ancora una volta la presenza femminile è inversamente proporzionale alle dimensioni del livello istituzionale». Tuttavia, ha anche aggiunto, «val la pena di sottolineare due belle rielezioni: Clara Michelangeli per la terza volta a Onanì, e Paola Casula per la seconda volta a Guasila, segno che quando le donne amministrano lo sanno fare bene». Un riferimento anche al Comune più virtuoso di tutti, Tortolì, con la composizione del Consiglio perfettamente paritaria, il 60% di donne in Giunta e una vicesindaca.

La prefazione dello studio porta la firma dell'ordinario di diritto pubblico Andrea Deffenu. «Questo lavoro è molto prezioso - ha sottolineato - ci consente infatti di monitorare l'efficacia delle misure introdotte dal legislatore». Misure che si sono rivelate «utili perché impongono ai partiti l'inserimento delle donne nelle liste elettorali. Potremmo dire di aver raggiunto gli obiettivi prefissati quando la democrazia paritaria diventerà un'acquisizione culturale, e nemmeno ci sarà bisogno di queste misure».

Di strada da fare ce n'è ancora tanta, ma le conquiste non vanno sottaciute. «Dobbiamo guardare con fiducia al futuro - ha commentato la presidente di Coordinamento 3 Carmina Conte - contrastando però le resistenze emerse in occasione delle ultime elezioni regionali, dispiegando azioni per favorire la crescita delle donne in tutte le fasi della vita politica e istituzionale così come auspicato nella 'Carta di Impegni per la Parità' proposta da Coordinamento 3 e sottoscritta il 26 gennaio scorso anche dal presidente della Regione Christian Solinas».

La ricerca di Luisa Marilotti sarà pubblicata da Carlo Delfino Editore e presentata ufficialmente il 13 dicembre a Sassari nella sede dalla Fondazione Sardegna, in occasione di un evento in memoria di Simonetta Sotgiu, la magistrata scomparsa il 2 novembre scorso, «indimenticabile» presidente onoraria di Coordinamento 3. (Ansa/Roberto Murgia)

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