La Nuova Sardegna

Cagliari

Perdasdefogu, via libera ai test sui motori aerospaziali nel poligono

L'ingresso della base militare di Quirra, immagine di repertorio
L'ingresso della base militare di Quirra, immagine di repertorio

La delibera della giunta regionale sulla compatibilità ambientale del banco di prova

30 dicembre 2019
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CAGLIARI. Passo avanti per la costruzione di un banco di prova per motori a liquido (LRE, Liquid rocket engines) e di un impianto per la realizzazione di componenti in carbon-carbon a Perdasdefogu, precisamente nei 6,5 ettari all'interno del Poligono sperimentale di interforze di Salto di Quirra. Il banco di prova LRE è destinato all'esecuzione di test per lo sviluppo e la qualifica di motori aerospaziali a propulsione liquida: si tratta di motori alimentati a propellenti criogenici ad alto contenuto tecnologico e di innovazione.

Il via libera è arrivato con una delibera della Giunta regionale sulla compatibilità ambientale dell'intervento, il cui costo complessivo è stimato in 33 milioni di euro, e si inserisce nell'attuazione del Progetto di ricerca e sviluppo «Space Propulsion Test Facility (SPTF)» cofinanziato dalla Regione, dal ministero per lo Sviluppo economico e dalla società proponente Avio Spa.

«Stiamo lavorando perché la nostra Isola diventi un centro di riferimento nazionale per i progetti legati a ricerca e innovazione nel settore aerospaziale e siamo impegnati quotidianamente per creare le condizioni affinché si sviluppi sempre più un ecosistema attrattivo che ci permetta di cogliere le sfide tecnologiche globali, anche grazie alla collaborazione con l'Agenzia spaziale italiana (Asi) e il Dass, il Distretto aerospaziale della Sardegna», ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas.

La durata dei lavori di realizzazione delle opere è di 18 mesi e nei primi tre anni di svolgimento del progetto prevede l'impiego di 21 persone, che arriveranno fino a 35 unità lavorative altamente specializzate, rappresentate da ingegneri, chimici, informatici, e tecnici. «Abbiamo creduto in questa iniziativa, oltre che per l'indiscutibile valenza tecnologica in grado di dare una nuova prospettiva alla ricerca in Sardegna, anche per le ricadute socio-economiche e occupazionali attese sul territorio», ha puntualizzato l'assessore Lampis. (ANSA).

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