La Nuova Sardegna

Cagliari

E' morto Renzo Rosas, il decano dei fotografi sardi

Renzo Rosas durante una sfilata di Sant'Efisio
Renzo Rosas durante una sfilata di Sant'Efisio

Per decenni è stato reporter alla Nuova Sardegna

13 gennaio 2020
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CAGLIARI. E' morto Renzo Rosas, fotografo cronista, un testimone del nostro tempo che per decenni ha arricchito il quotidiano La Nuova Sardegna di grandi immagini. Avrebbe compiuto 90 anni il 28 febbraio, era il decano dei fotografi sardi.

La sua storia la racconta il figlio, il nostro collega Mario, anche lui fotografo. Renzo divenne reporter per caso. "Papà suonava il violino - comincia Mario - durante la guerra era andato a vivere a Nurri, dove tra l'altro conobbe Ida, mia madre. Lui lavorava la terra per aiutare chi l'aveva ospitato, le mani si ingrossarono, perse un po' di sensibilità e, una volta tornato in città, dovette passare alla viola. Abitava nel quartiere Stampace, in via Fara, e andava a studiare alla Scuola civica di musica in piazza Palazzo a Castello. Nel tragitto - racconta ancora Mario - vedeva il negozio di un fotografo, un livornese. S'incuriosì, il titolare notò questo ragazzino che passava tutti i giorni alla stessa ora e gli chiese se volesse provare a fare una foto".

Il fotografo lo invitò a tornare qualche giorno dopo per vedere il risultato del suo lavoro. Renzo divenne fotografo ambulante, si chiamavano così: i fotografi stavano in studio e mandavano in giro i giovani a fermare con le immagini attimi di vita, manifestazioni, delitti, eventi felici. Le sue foto giravano, spiccava la sua capacità di cogliere il dato di cronaca, cominciò a pubblicare sul Popolo, Nuovi Orientamenti, poi la Nuova Sardegna, l'Ansa. Ha lavorato a lungo anche per il consiglio regionale.

Un grande dolore fu la scomparsa della moglie, la signora Ida. Renzo ha lavorato ancora per tanti anni, i figli Nicoletta, Marina e Mario lo hanno seguito con affetto, una grande gioia è stata la nascita delle nipoti Aurora, Federica e Anastasia. Con Renzo scompare un pezzo della storia viva dell'informazione in Sardegna, quella che veniva conquistata ogni giorno con la fatica fisica, l'intuito vigile, la comprensione veloce che quel fatto a volte apparentemente insignificante si stava per trasformare in una notizia. Renzo era un maestro, tutti gli dobbiamo qualcosa. A lui un saluto affettuoso e grato, alla famiglia le condoglianze più sentite dei colleghi della Nuova Sardegna

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