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Cagliari

Coronavirus, autista sardo bloccato in Toscana: "Fatemi tornare a casa"

Il porto di Livorno, immagine di repertorio
Il porto di Livorno, immagine di repertorio

Da due mesi non mangia un pasto caldo perché sulle autostrade è tutto chiuso

14 maggio 2020
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CAGLIARI. Ha lanciato un appello sul suo profilo Facebook al presidente della Regione, Christian Solinas, e al sindaco di Sardara, Roberto Montisci affinché lo autorizzino a rientrare in Sardegna senza poi essere costretto a rimanere bloccato a causa della quarantena e non poter più lavorare, rischiando di perdere il lavoro. Franco Usai, 52 anni, autotrasportatore di una ditta di Livorno, da cinque mesi non rientra in Sardegna. Avendo appreso dell'intenzione della Regione di riaprire porti e aeroporti a giugno, in un video diffuso sul suo profilo social chiede di poter rientrare a casa, almeno per due giorni, per poter riabbracciare i figli e la moglie e per poter mangiare un piatto caldo. «Voglio capire se io debba aspettare i turisti per poter rientrare a casa - dice l'autotrasportatore - Gli altri colleghi che si occupano solo del trasportato possono entrare in Sardegna, caricano e si fermano per due giorni, e poi ripartono. Io invece devo rimanere bloccato per la quarantena».

Supporta l'autotrasportatore anche il presidente dall'Associazione Progetto Sardara, Angelo Mascia. «Gli è consentito tornare a casa, ma sarebbe obbligato alla quarantena per due settimane e per questa lunga assenza dal lavoro rischierebbe il licenziamento - spiega Mascia -. Da due mesi Franco non mangia un pasto caldo, perché in autostrada è tutto chiuso, rivedere la moglie e i figli gli è indispensabile per trovare la carica giusta per superare questo difficile momento. Usai è disponibile a sottoporsi al 'tamponè al momento dell'imbarco per la Sardegna o al momento dello sbarco. Nell'esprimere la vicinanza al nostro concittadino, confidiamo con fiducia nell'autorizzazione del Presidente della Regione». (Ansa/Manuel Scordo).

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