La Nuova Sardegna

Cagliari

Cagliari, aumentano le truffe ai danni di ristoratori e negozianti

Cagliari, aumentano le truffe ai danni di ristoratori e negozianti

Consegne di pacchi vuoti o cibo a domicilio che non viene pagato

21 maggio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





QUARTU. Truffatori in azione a danno prevalentemente di macellerie e piccoli negozi di alimentari e generi di prima necessità. Numerose le denunce presentate al commissariato di polizia che a sua volta, dopo gli accertamenti svolti, ha deferito i responsabili all’autorità giudiziaria. In particolare, risulta che si siano consumate diverse truffe seriali a Quartu Sant’Elena, Selargius e Quartucciu, vittime esercenti facenti parte di quella categoria la cui apertura è stata consentita, seppur con limitazioni, sin dalla prima fase dell’emergenza sanitaria Covid.

Le modalità del raggiro consistono in una chiamata, al numero fisso del negozio, attraverso la quale l’interlocutore, spacciandosi per il titolare di un altro esercizio commerciale facente parte di un’altra categoria per la quale era stata imposta la chiusura, preannuncia l’arrivo di un corriere per la consegna di un pacco contenente diversi beni. Il ritiro del pacco è subordinato al pagamento di una somma di denaro da anticipare per conto del presunto vicino. Poco dopo, effettivamente, giunge la chiamata del corriere che si presenta in loco col plico e, una volta carpita la fiducia del commerciante, ritira la somma di denaro e si allontana. In questo caso il truffatore riusciva ad approfittare della buona fede della vittima, principalmente della sua sensibilità nei rapporti di reciproca fiducia e di solidarietà tra esercenti, amplificati in una particolare situazione di diffusa e generale difficoltà. L’autore di questa truffa, individuato e denunciato dagli agenti, è un pregiudicato di Sinnai.

Altra truffa seriale, sempre riscontrata dai poliziotti del Commissariato, è stata quella ideata da alcuni soggetti pregiudicati di Quartu, i quali architettano il raggiro contattando i ristoratori della Città Metropolitana, usufruendo del servizio di consegna a domicilio, per ordinare lauti pasti, spesso a base di crostacei e altre prelibatezze, accompagnate da vini sofisticati. All’atto della consegna gli autori pretendono che il pagamento, solitamente per diverse centinaia di euro, avvenga con l’uso del bancomat o carta di credito e approfittando della prevedibile indisponibilità sul posto del dispositivo Pos, dopo aver ritirato i pasti, invitano il consegnante a ritornare con lo strumento per effettuare la transazione. In realtà il pagamento non avverrà mai e gli stessi autori negheranno di aver mai ordinato, tantomeno ritirato, il cibo.(luciano onnis)

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative