SAMASSI. Mio figlio non c’è più, ma in futuro spero di poter incontrare le cinque persone che adesso vivranno grazie a lui». Ignazia Sanna, 48 anni, è la madre di Davide Trudu, morto dopo una caduta da un trattore ma che ha ricominciato a vivere nel corpo delle cinque persone a cui sono stati destinati i suoi organi, donati generosamente dai familiari.
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Fra questi c’è Francesco, un 18enne lombardo a cui il Covid-19 ha letteralmente bruciato entrambi i polmoni in appena venti giorni e che era ricoverato in terapia intensiva dall’inizio di marzo, intubato e collegato alla macchina per la circolazione extracorporea. Un caso rarissimo, il giovane non aveva altre patologie, risolto con il primo intervento di questo tipo completato in Europa, dopo due simili avvenuti in Cina.
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