La Nuova Sardegna

Cagliari

Il 18enne che vive grazie ai polmoni di Davide: "Vorrei incontrare la madre di chi mi ha salvato"

Luciano Onnis
Davide Trudu
Davide Trudu

Contatti telefonici frequenti tra la famiglia del ragazzo messo in pericolo di vita dal Covid e i familiari del 29enne di Samassi morto in un incidente

07 giugno 2020
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SAMASSI. Un incontro nel ricordo di Davide Trudu, il giovane 29enne di Samassi morto il 16 maggio in un incidente e i cui organi, donati generosamente dai familiari, hanno salvato la vita di cinque persone gravemente malate. Fra queste il ragazzo diciottenne malato di Covid-19 che in un ospedale di Milano ha avuto trapiantati entrambi i polmoni letteralmente "bruciati" dal virus. I familiari di Davide, principalmente la madre Ignazia Sanna, sono stati contattati dai parenti di quattro dei cinque pazienti a cui sono stati trapiantati gli organi: hanno espresso il vivo desiderio di incontrare, appena finita la convalescenza e riacquistata la piena salute, la mamma e la famiglia del loro "benefattore". Contatti telefonici continui anche con i parenti del diciottenne ancora in ospedale a Milano, che pian piano sta anche lui migliorando, ma che non è ancora uscito dalla delicata fase post operatoria. «Sentiamo continuamente i parenti del ragazzo con cui abbiamo i contatti - dice Rinaldo Angius, compagno della madre di Davide -, ci informano e ci informiamo delle sue condizioni».

Non è arrivata invece alcuna telefonata dai familiari o parenti del paziente dell'Emilia Romagna che ha ricevuto il fegato, ma a Samassi c'è la convinzione che si faranno sentire presto, quando magari le condizioni di salute del trapiantato saranno stabilmente migliorate. Telefonate che sono arrivate invece, e molto presto, dai parenti dei tre sardi a cui sono andati il cuore (una donna di Nuoro) e i reni di Davide, un uomo di Carbonia e uno di Nuoro. Sono già a casa convalescenti e in netta ripresa. Uno dei loro primi passi dopo il trapianto, come del resto anche quello dei familiari del diciottenne a Milano, è stato quello di esprimere il forte desiderio di incontrare le persone più care del loro salvatore. Un incontro che, svolgendosi nell'isola, potrebbe avvenire anche in un prossimo futuro, quando tutti si sentiranno nelle condizioni fisiche e mentali per farlo. Anche la madre di Davide è molto provata e attualmente non se la sente di vedere e guardare negli occhi le persone che vivono grazie agli organi vitali che erano del suo amato figlio. Una situazione emotivamente fortissima che necessità di condizioni di massima serenità da parte di tutti.

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